Legge conversione Dl Rilancio: gli aiuti per le imprese della pesca
Trascurata nella versione iniziale del testo, la pesca trovo posto nella legge di conversione del decreto Rilancio approvata definitivamente dal Senato, che rende strutturali le garanzie Ismea, esonera le imprese dal versamento dei contributi per sei mesi e riconosce un'indennità da 950 euro ai lavoratori del settore.
> Decreto Rilancio: le misure per il settore agroalimentare
Garanzia ISMEA anche per finanziamenti a imprese pesca
La legge di conversione del dl Rilancio - approvata definitivamente da Palazzo Madama - assegna a ISMEA ulteriori 250 milioni di euro per il 2020 in relazione all'operatività delle garanzie che essa può prestare, in base alla legislazione vigente, a fronte di finanziamenti a breve, a medio ed a lungo termine concessi da banche, intermediari finanziari nonché dagli altri soggetti autorizzati all'esercizio del credito agrario e destinati alle imprese operanti nel settore agricolo, agroalimentare e della pesca.
La misura potrà contare sulle risorse stanziate dal Governo con il decreto Rilancio per l'emergenza Covid, ma diventerà strutturale e rimarrà valida per le garanzie ordinarie anche dopo il 2020, ha chiarito la ministra per le Politiche agricole Teresa Bellanova, che ha già firmato il decreto con i criteri e le procedure applicative per la concessione della garanzia ISMEA.
I finanziamenti ammissibili alla garanzia sono quelli relativi a:
- investimenti nella trasformazione, nel magazzinaggio e nella commercializzazione di prodotti della pesca e dell'acquacoltura;
- interventi per la valorizzazione commerciale e la promozione della qualità dei prodotti;
- investimenti per contribuire al risparmio energetico o alla riduzione dell'impatto sull'ambiente, incluso il trattamento dei rifiuti;
- interventi diretti a migliorare la sicurezza, l'igiene, la salute e le condizioni di lavoro;
- acquisto di nuove macchine e attrezzature;
- acquisto di beni o servizi necessari alla conduzione ordinaria dell'impresa.
La garanzia può essere concessa fino al limite del 70% del finanziamento, o del valore del contratto nel caso delle garanzie a fronte di transazioni commerciali, e sale all'80% in caso di giovani imprenditori ittici. Ciascun soggetto può accedere a garanzie fino ad un ammontare complessivo di un milione di euro per le micro e piccole imprese o di 2 milioni di euro per le medie imprese.
L'intervento di ISMEA può darsi in forma di:
- garanzia diretta, su richiesta dei soggetti finanziatori;
- cogaranzia, controgaranzia e riassicurazione, su richiesta di confidi o di altri fondi di garanzia;
- garanzia a fronte di transazioni commerciali;
- garanzia a fronte di portafogli costituiti da esposizioni di durata non inferiore a diciotto mesi e di importo non superiore a 1 milione di euro.
Inoltre, per la concessione di prestiti cambiari a tasso zero in favore delle imprese agricole e della pesca, in attuazione del regime di aiuto autorizzato dalla Commissione europea con la decisione C(2020) 2999 del 4 maggio 2020, la legge di conversione del dl Rilancio assegna a ISMEA la somma di 30 milioni di euro per l'anno 2020.
Esonero dal versamento dei contributi
Le imprese della pesca e dell'acquacoltura, insieme a quelle appartenenti alle filiere agrituristiche, apistiche, brassicole, cerealicole, florovivaistiche, vitivinicole, dell'allevamento e dell'ippicoltura, potranno inoltre beneficiare dell'esonero straordinario dal versamento dei contributi previdenziali e assistenziali a carico dei datori di lavoro, dovuti per il periodo dal 1° gennaio 2020 al 30 giugno 2020, ferma restando l'aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche.
Un decreto del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, di concerto con Mipaaf e MEF, da adottare entro venti giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del dl Rilancio, definirà i criteri e le modalità attuative della misura, i cui oneri sono valutati in 426,1 milioni di euro per l'anno 2020.
Indennità per i lavoratori della pesca
Infine, i pescatori autonomi, compresi i soci di cooperative, che esercitano professionalmente la pesca in acque marittime, interne e lagunari, non titolari di pensione e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie, ad esclusione della Gestione separata, potranno ottenere un’indennità di 950 euro per il mese di maggio 2020.
L’indennità, che non concorrerà alla formazione del reddito, intende mitigare l'impatto del blocco delle attività per una categoria di lavoratori duramente colpita dall'emergenza dettata dal Covid-19 e finora esclusa dai bonus previsti dai dl Cura Italia e Rilancio.
Lo stanziamento destinato alla misura ammonta a circa 4 milioni, a valere sul risorse del Ministero delle Politiche agricole.
> Coronavirus, il punto sugli aiuti alla pesca e all'acquacoltura