Caro materiali: al via i pagamenti del MIMS alle stazioni appaltanti
Da oggi il MIMS inizia a pagare alle stazioni appaltanti gli importi riconosciuti a seguito degli aumenti dei costi dei materiali del secondo semestre 2021. In questo modo le stazioni potranno rimborsare, a loro volta, le imprese titolari degli appalti.
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A renderlo noto è il ministero guidato da Enrico Giovannini che, in una nota di questi giorni, ha dato anche informazioni sui nuovi bandi.
L’avvio dei pagamenti alle stazioni appaltanti arriva in contemporanea con un chiarimento dell’Agenzia delle entrate sull’esenzione della compensazione dei prezzi dall’Iva, ma solo per le stazioni appaltanti.
I pagamenti per il caro materiali nel secondo semestre 2021
Per quanto riguarda il primo punto, il MIMS ha spiegato che i pagamenti riferiti al secondo semestre 2021 riguardano l’anticipazione del 50% degli importi risultanti dalle richieste di compensazione.
Il 27 giugno 2022, infatti, si sono chiusi i termini per la presentazione delle domande. Complessivamente, fa sapere il MIMS, sono pervenute 1.017 istanze di cui 983 ritenute corrette. Numero che scende però, alla luce di successive verifiche sui requisiti richiesti e sulla documentazione. In tutto, quindi, sono 629 le richieste delle stazioni appaltanti considerate immediatamente solvibili, corrispondenti a 1.136 interventi da parte degli operatori economici, per un totale di 31,6 milioni di euro.
In aggiunta alle risorse messe a disposizione e in via di erogazione da parte del Ministero, le stazioni appaltanti, come prevede la normativa, hanno rimborsato direttamente, con propri fondi, gli operatori economici per un importo di 15,3 milioni di euro.
Per quanto riguarda invece le compensazioni riferite al primo semestre del 2021, il Ministero ha reso noto di aver “terminato il pagamento alle stazioni appaltanti dell’anticipo del 50% degli importi risultanti dalle istanze di accesso al Fondo compensazioni (circa 21 milioni, su un importo totale di 42 milioni di euro)”, non potendo invece andare avanti sul versamento del saldo. “Purtroppo”, si legge nel comunicato ministeriale, “a causa della recente sentenza del TAR che ha accolto il ricorso dell’ANCE in merito alla metodologia adottata per la determinazione degli adeguamenti dei prezzi di alcuni materiali”, il MIMS non ha potuto procedere al versamento del saldo che, dopo la pronuncia del TAR, è stato congelato.
“Il MIMS - prosegue la nota - si sta opponendo alla sentenza con la richiesta di sospensiva dell’efficacia del ricorso, il quale danneggia soprattutto le piccole e medie imprese, al fine di dimostrare non solo la correttezza della metodologia impiegata, ma anche lo sforzo compiuto, in collaborazione con l’Istat, l’Unioncamere e i Provveditorati alle opere pubbliche, per migliorare le fonti informative utilizzate per calcolare i dati sulla cui base vengono effettuati i rimborsi”.
I nuovi bandi sul caro materiali
In attesa di vedere l’esito del versamento del saldo delle compensazioni per i primi sei mesi del 2021, il dicastero guidato da Giovannini è intanto al lavoro per i nuovi bandi.
Da Porta Pia hanno infatti reso noto che il ministro ha firmato il decreto che approva le Linee guida per la determinazione dei prezziari regionali per il 2022, usati come base del calcolo degli importi delle opere che vengono messe a gara.
Uno step ulteriore che avvicina la definizione dei nuovi aiuti e che arriva dopo l’ok all'intesa sulle Linee guida, ricevuto lo scorso 6 luglio dalla Conferenza Stato-Regioni.
I chiarimenti del Fisco sugli aiuti per il caro materiali
Intanto sul tema è intervenuta in questi giorni anche l’Agenzia delle entrate. Con la risoluzione n. 39 del 13 luglio 2022, infatti, il Fisco ha chiarito che le somme erogate dallo Stato alle stazioni appaltanti, per sopperire all’aumento dei prezzi dei materiali da costruzione nei contratti pubblici, sono esenti dall’Iva.
Situazione diversa, invece, per la successiva corresponsione delle somme dalla stazione appaltante all’appaltatore. Visto, infatti, che le stesse somme assumono natura di integrazione dell’originario corrispettivo fissato per l’esecuzione dell’opera o del servizio, il versamento delle compensazioni alle imprese è un’operazione rilevante ai fini del tributo, che andrà applicato secondo le modalità e l’aliquota già previste per l’originario contratto di appalto.
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