Bresso, Eurosud rischia di diventare un nuovo fondo FAS
Pericolo dispersione dei fondi che confluiranno dentro Eurosud. La denuncia arriva da Mercedes Bresso, presidente del Comitato delle Regioni dell’Unione europea, in un’intervista esclusiva a Euractiv.it. Secondo l’ex governatore della Regione Piemonte, il nuovo piano lanciato proprio ieri dal ministro per le Politiche regionali, Raffaele Fitto, e dal commissario europeo per le Politiche regionali, Johannes Hahn, rischia di replicare la storia del fondo Fas.
“Le Regioni del sud non riescono a spendere i loro fondi”, spiega Bresso. Per questo, piuttosto che creare strumenti di emergenza, “dobbiamo anzitutto affrontare il tema del perché le Regioni non riescono a spendere. Se non si elimina questo nodo, il problema dello sviluppo si ripresenterà sempre. Bisogna entrare nel merito delle procedure di semplificazione e velocizzare la macchina amministrativa”.
Senza contare che Eurosud è, di fatto, un fondo senza garanzie e vincoli di spesa. “A questi soldi – dice ancora Bresso - succederà quello che succede a tutti i fondi di investimento in Italia: non si riusciranno a spendere. E scommetterei che, alla fine, diventeranno come i Fas: una riserva a cui attingere in caso di bisogno”.
La questione centrale, quindi, resta quella dei problemi di bilancio degli enti locali. “I tagli fatti da questo governo – spiega Bresso - sono stati operati su rubinetti che erano già chiusi e che spendevano in modo efficiente: quelli degli enti locali. Per mettere a disposizione dei livelli locali più risorse bisogna agire soprattutto sul fronte dei fondi comunitari. Bisogna affrontare, come ho già detto, le ragioni della lentezza di spesa ed eliminare i vincoli. Perché quelle europee, oggi, sono le uniche risorse disponibili”.
Anche per questo motivo, non è possibile operare tagli sui bilanci europei. “Ci sono alcuni Stati che hanno chiesto di tagliare i fondi sia per le prospettive finanziarie prossime che per il bilancio 2012. Ma se si riduce ulteriormente il budget dell’Ue, si cancella l’unica risorsa vera che garantisce gli investimenti oggi in Europa. Il tema vero da affrontare è che, se gli Stati sono in difficoltà e non possono impegnarsi come in passato, bisogna avviare fonti di finanziamento proprie, come la tassa sulle transazioni finanziarie, o gli eurobond”.
Infine, Bresso richiama il governo a lavorare in maggiore collegamento con le Regioni, in fase di recepimento delle leggi. “Oggi non esiste un lavoro coordinato tra lo Stato e le Regioni sull’applicazione delle normative europee. E, visto che tutte queste norme vanno poi applicate a livello locale, questo ha come conseguenza lungaggini e problemi di ordine pratico. Penso che, nel momento in cui si fa la comunitaria, bisognerebbe adottare una procedura maggiormente condivisa con i livelli locali e non fare le rapide discussioni parlamentari che abbiamo visto finora”.