Commercio: anche la Russia nell'Omc
Dopo 18 anni di negoziati, anche la Russia aderisce all'Organizzazione mondiale del commercio. Una notizia che fa piacere all'Unione europea: la posizione geografica del paese e le dimensioni del suo mercato, infatti, ne fanno un importante partner commerciale per l'Ue. Per la prima volta, dunque, Russia e Europa saranno vincolate da norme e obblighi multilaterali negli scambi reciproci.
Fra gli effetti più evidenti dell'adesione russa - che diventa così il 156esimo membro dell'Omc - la riduzione dei dazi all'importazione, dei limiti all'export e un accesso più agevole al mercato di Mosca. Secondo le stime dell'Unione, il solo abbassamento dei dazi all'import - che passeranno dall’attuale 10% circa a una media del 7,8% - oltre a stimolare l'export Ue verso la Federazione russa, farà risparmiare agli esportatori europei circa 2,5 miliardi di euro l'anno.
A ciò va aggiunto il fatto che l'impianto normativo per gli scambi dovrebbe snellirsi favorendo così le relazioni economiche bilaterali. Su questo fronte, ad interessare l'Ue sono soprattutto i regolamenti sulle procedure doganali e l'introduzione di norme tecniche, sanitarie e di protezione della proprietà intellettuale: entrando a far parte dell'Organizzazione mondiale del commercio, infatti, la Russia si impegna a rispettare le norme e i meccanismi di controllo dell’Omc in questi settori.
Di "grande passo avanti per l’ulteriore integrazione della Russia nell’economia mondiale" ha parlato il commissario Ue per il commercio Karel De Gucht. Un'adesione che "faciliterà scambi e investimenti, stimolerà la modernizzazione dell’economia russa e offrirà enormi opportunità sia alle imprese russe che a quelle europee".
Eppure non mancano motivi di preoccupazione da parte di Bruxelles: l'adesione al Wto – quindi l'accettazione delle norme e dei vincoli comuni ai paesi che ne fanno parte – sembrerebbe in contrasto con alcune delle leggi proposte o promulgate recentemente da Mosca, a partire dalla proposta di tassare il riciclaggio degli autoveicoli, norma che potrebbe rappresentare una discriminazione dei veicoli importati. L'impegno comunitario in tal senso è chiaro: l'Ue, insieme ai suoi partner internazionali, ha intenzione di intensificare i contatti affinché la Russia rispetti gli obblighi presi nel quadro dell’Omc.
L'attenzione di Bruxelles nei confronti della federazione russa non è casuale. Il paese, infatti, è il terzo partner commerciale dell'Ue. Che, a sua volta, è il principale partner della Russia. Basti pensare che, solo nel 2011, l'import e l'export hanno dato vita un giro d'affari di ben 308 miliardi di euro. E non è casuale nemmeno l'attenzione comunitaria verso la proposta di legge russa riguardante il mercato degli autoveicoli: proprio le autovetture sono il bene principale esportato dall'Ue verso la Russia, e rappresentano un mercato da ben 7 miliardi di euro.