Lavoro: coworking, una formula innovativa per l’occupazione
Condividere gli spazi di lavoro per ridurre i costi e promuovere l’occupazione. E’ questa la formula denominata coworking che sta prendendo piede non solo in Europa ma anche in Italia. La Camera di Commercio di Ferrara e il Comune di Milano sono i primi enti italiani ad aver istituzionalizzato il coworking attraverso due bandi – a breve in uscita – che metteranno a disposizione di giovani e imprenditori apposite risorse per reinventarsi come coworker.
La CCIAA di Ferrara ha annunciato per la fine di febbraio la pubblicazione di un bando a sostegno dell'occupazione giovanile, che – con uno stanziamento di 300mila euro – finanzierà progetti di coworking, voucher per la stabilizzazione e contributi per le nuove imprese.
"La somma di 2mila euro per ogni aspirante imprenditore interessato a sperimentare la condivisione di ufficio e relazioni di lavoro copre più o meno la spesa dell'affitto annuale di uno spazio per una decina di coworker", precisa il segretario generale della CCIAA ferrarese, Mauro Giannattasio.
Per accedere al bando sarà necessario avere meno di 35 anni e presentare un'idea di impresa da sviluppare all'interno degli spazi comuni di lavoro.
Il Comune di Milano, invece, metterà a disposizione 200mila euro – sottoforma di voucher - per promuovere il coworking non solo tra futuri imprenditori ma anche tra professionisti under 35, mentre altri con meno di 800mila euro serviranno a sostenere l'accesso al credito dei nuovi progetti di start up.
I due bandi favoriranno la diffusione del coworking, una formula che in tempi di crisi si sta facendo largo tanto a Berlino quanto a Roma. Nella capitale, infatti, non mancano gli spazi dedicati ai coworker, come testimonia il progetto Studi 565, cui si affianca Cowo, la rete di coworking più diffusa in Italia che conta 64 spazi in 35 città.