AngelList – la community di riferimento per startup e investitori
Una sorta di social network per startup e investitori, e non solo. Cos’è e come funziona AngelList.
> Open Italy – ecco le 9 startup che hanno convinto le grandi imprese
> Green Energy Storage - la startup rinnovabile sbanca su Mamacrowd
A quasi otto anni dalla sua fondazione AngelList è diventata la piattaforma di riferimento per startup e investitori. Da non confondere con i nostrani incubatori ed acceleratori, AngelList è una community online che oltre a permettere ai giovani imprenditori di entrare in contatto fra loro e con potenziali investitori, consente a questi ultimi di “unire le forze” per puntare su progetti di valore.
Diventata punto fermo negli USA, quel che AngelList può fare per una startup italiana o europea è, purtroppo, limitato da alcune restrizioni. Può essere cioè utilizzata per contattare e assumere persone, gestire il profilo aziendale, verificare le evaluation e raccogliere fondi offline; ma per quanto riguarda il fundraising online, le startup europee si trovano a fronteggiare una serie di limitazioni.
> Start Cup – i progetti in finale al Premio nazionale innovazione
Questi paletti non sussistono però per gli investitori: indipendentemente dalla posizione geografica, infatti, business angel, grandi compagnie o singoli investitori possono partecipare a un’operazione e impegnare le proprie risorse in uno dei progetti proposti su AngelList.
AngelList: cos’è e come funziona
Fondata nel 2010 da Naval Ravikant e Babak Nivi, alla fine del 2012 raccoglieva già i profili di oltre 100mila startup e aveva agevolato oltre mille investimenti early stage.
Una sorta di social network per startupper, per intenderci, che permette di creare il profilo della propria startup, scoprire la concorrenza, raccogliere finanziamenti online, reclutare personale e “dare un’occhiata” ai profili di investitori e business angel, per scoprire su quali imprese innovative hanno investito finora e cosa stanno cercando.
I primi passi: un buon profilo e proattività
Come ogni piattaforma o social network, il punto di partenza e il segreto per ottenere risultati sta in un profilo ben fatto. AngelList invita a fornire informazioni concise ed efficaci, prendendo spunto dai migliori, vale a dire le startup già attive, assicurandosi di aggiungere i nomi dell’intero team (fondatori, dipendenti, consiglieri e investitori).
Completato il profilo, è bene essere proattivi: utilizzare i filtri di ricerca disponibili sulla piattaforma per trovare gli investitori più interessati a un determinato settore.
Su AngelList c’è poi la pagina Trending, basata sull’interesse mostrato nei confronti delle startup e di ciò che hanno da offrire (e non sul numero di follower).
Le 4 regole per trovare lavoro su AngelList
Ci sono quattro regole fondamentali da seguire per usare AngelList come opportunità per trovare o offrire lavoro.
La prima, piuttosto ovvia, è “No Spam”: non vale la regola del “chi prima arriva meglio alloggia”, perciò non conviene candidarsi o accettare candidati velocemente; non si possono vendere o promuovere prodotti e servizi, né “opportunità imprenditoriali” per avviare la propria impresa, così come non è consentito portare avanti strategie di marketing o affiliazione.
La seconda regola esclude ogni intermediazione: non sono ammessi cioè reclutatori né ci si può candidare a lavori o contattare i candidati per conto di altre società.
“Be fair and accurate”: la terza più che una regola è un principio di buona condotta. Gli annunci di lavoro devono indicare chiaramente il compenso reale e non si devono omettere informazioni aziendali. Dal canto loro, i candidati devono presentare esattamente la loro storia lavorativa (AngelList può infatti rimuovere il profilo o chiedere ulteriori informazioni se quelle fornite non sono verificabili).
La quarta ed ultima regola è anch’essa legata al buon senso, ovvero “essere professionale”.
AngelList syndicate: quando l’unione (degli investitori) fa la forza
Passiamo al lato opposto della platea cui si rivolge AngelList, vale a dire gli investitori. Il regolamento USA permette di investire online in equity agli investitori accreditati (individui con redditi superiori a 200mila dollari l’anno o un patrimonio superiore al milione). Gli startupper possono contattare gli investitori in modo semplice, scrivendo loro un messaggio.
Alcuni venture capitalist, tuttavia, anziché investire da soli preferiscono partecipare a un consorzio di investitori, detto syndicate. Il syndicate comprende qualsiasi investitore, venture capitalist, business angel, grande società o chiunque altro acquisisca azioni (equity) nell’ambito dell’investimento. AngelList ha una sezione dedicata al syndicate, uno strumento che permette a angels indipendenti di invitare altri investitori a partecipare a un progetto che potrebbe portare notevoli profitti.
La forza di AngelList e ciò che lo contraddistingue da piattaforme come KickStarter, Indiegogo e simili (oltre che dai più diffusi social network), sta appunto nel permettere agli investitori sparsi per il mondo di organizzarsi in business community.
Il caso TIM Ventures
A dimostrazione dell’interesse che AngelList suscita negli investitori non solo a stelle e strisce ma internazionali, si prenda il caso TIM Ventures: nel marzo 2015 la società del gruppo Telecom Italia dedicata a investimenti seed in startup innovative ha effettuato la sua prima operazione internazionale aderendo al Syndicate Investors lanciato da Gil Dibner su AngelList.
L’impegno di TIM Ventures nel syndicate è stato di circa 100mila dollari articolati in un massimo di 5 deal per anno su startup europee e israeliane che dimostrano di possedere tecnologie disruptive e ambizioni globali.
o