Batterie - ricerca italiana sul grafene per ricariche veloci
Ai Graphene Labs dell’Istituto italiano di tecnologia di Genova un finanziamento UE da 4,2 milioni per sviluppare soluzioni trasferibili sul mercato in diversi settori, dall'automotive al 5G. Tra gli obiettivi, produrre batterie che si ricaricano in 10 minuti.
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Il materiale più sottile al mondo è al centro delle sperimentazioni avviate dai Graphene Labs dell’Istituto italiano di tecnologia. La ricerca punta a sviluppare soluzioni trasferibili in diversi segmenti chiave per l’economia europea: dalla mobilità alle telecomunicazioni in rete 5G.
Dal supercondensatore alle batterie che si ricaricano in 10 minuti
Nei mesi scorsi i Graphene Labs avevano presentato al Mobile World Congress di Barcellona, l'evento mondiale dedicato al mondo del mobile, il primo prototipo di "supercondensatore" capace di coniugare capacità di accumulo di carica elevate, paragonabili con quelle delle batterie agli ioni di litio, con rapidità di carica e scarica.
Un sistema che potrebbe essere collegato, ad esempio, a pannelli fotovoltaici integrati nei vestiti.
Il grafene infatti è utilizzato per eliminare l'uso di metalli, migliorare le prestazioni di carica e scarica, ridurre il peso e dare alla struttura una consistenza flessibile e allo stesso tempo resistente.
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Ora il laboratorio ottiene un finanziamento di 4,2 milioni di euro nell’ambito dell’iniziativa europea Graphene Flagship - parte delle iniziative Future and Emerging Technologies (FET) flagship di Horizon 2020 - che intende sviluppare le potenzialità del grafene e di altri materiali bidimensionali, producendo nuove tecnologie a favore dell'industria e dell'economia europea.
I fondi UE verranno impiegati per proseguire la ricerca sul tema e sviluppare soluzioni trasferibili sul mercato.
Dalle auto elettriche al 5G: le applicazioni della ricerca
Le batterie in silicio e grafene promettono tempi di ricarica super veloci, intorno ai 10 minuti. Va da sè che una simile tecnologia potrebbe rivelarsi decisiva per lo sviluppo delle batterie per le auto elettriche.
“Le attuali batterie agli ioni di litio hanno limiti di performance. Stanno però emergendo una serie di materiali, tra i quali il grafene, che possono garantire, invece, alte performance. Le quali potrebbero rendere possibile la realizzazione di un’auto elettrica con un’autonomia anche di mille chilometri o addirittura, in futuro, di un aereo elettrico”, spiega il coordinatore dei Graphene Labs Vittorio Pellegrini.
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Ma non solo: “Abbiamo messo a punto una particolare formulazione, che è stata testata da Varta, azienda che produce batterie ed è all’interno del progetto Flagship, per batterie più piccole da usare nei pacemaker o nelle cuffie senza fili”.
Sul versante telecomunicazioni, si sta lavorando alla creazione dei circuiti che stanno dietro alla nuova rete 5G.
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