Italia-Cina: siglati accordi per cooperazione economica e investimenti
Nell’ambito della missione del ministro Tria in Cina, per promuovere la cooperazione economica e gli investimenti, sono stati siglati accordi tra CDP e Bank of China, Fincantieri e China State Shipbuilding Corporation e Snam-State Grid International Development.
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Prosegue la missione del ministro dell’Economia e delle Finanze Giovanni Tria in Cina (la prima in territorio extra-UE dall'inizio del mandato). Dopo gli incontri istituzionali con l’omologo cinese Liu Kun e il governatore della Bank of China Yi Gang, il ministro ha in programma per le prossime ore colloqui a porte chiuse con operatori finanziari e grandi gestori asiatici.
Mentre il responsabile del MEF rassicurava Pechino sulla sostenibilità del debito italiano e sull’imminente riduzione dello spread, in terra cinese sono stati siglati alcuni accordi bilaterali volti a rafforzare la cooperazione economica tra le due aree e a promuovere gli investimenti e l'export delle imprese italiane in Cina.
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CDP-Bank of China
Il primo accordo riguarda Cassa depositi e prestiti (CDP) e Bank of China (BoC), che si sono impegnate a favorire la collaborazione in materia di:
- sostegno alle esportazioni,
- finanziamento di progetti infrastrutturali e sostenibilità ambientale,
- attività sui mercati dei capitali,
- condivisione di esperienze e competenze per rafforzare la conoscenza dei rispettivi modelli operativi.
Focus particolare dell’accordo è riservato alla Belt and Road Initiative del governo cinese, che, attraverso la creazione di un nuova Via della Seta su due direttrici per unire Asia ed Europa, annuncia interessanti opportunità di business per le imprese italiane.
L’intesa prevede, inoltre, l’identificazione di nuove aree di cooperazione per garantire l’accesso al credito e ai finanziamenti di medio-lungo termine delle imprese italiane esportatrici, anche con eventuali emissioni in valuta locale nel mercato dei cosiddetti “Panda Bond”.
Fincantieri-CSSC
Un memorandum of understanding è poi stato siglato da Fincantieri e China State Shipbuilding Corporation (CSSC), il principale conglomerato cantieristico cinese. L’intesa ha l’obiettivo di ampliare la cooperazione industriale già in essere tra i due gruppi a tutto il comparto delle costruzioni navali mercantili.
Tra le azioni previste, la creazione di una joint venture per le prime unità da crociera mai realizzate in Cina per il mercato locale e l’attuazione di progetti di ricerca e sviluppo in molteplici aree della navalmeccanica, quali:
- unità per il settore oil & gas;
- cruise-ferry;
- mega-yacht;
- navi speciali;
- infrastrutture in acciaio;
- ingegneria e marine procurement.
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Snam-State Grid International Development
Un altro memorandum of understanding è stato siglato da Snam (Società Nazionale Metanodotti) e State Grid International Development (controllata al 100% dalla più grande utllity energetica al mondo: State Grid Corporation of China) al fine di valutare una serie di opportunità di collaborazione in Cina e a livello internazionale, soprattutto in materia di nuove tecnologie per ridurre le emissioni di CO2.
Tra le iniziative previste, la realizzazione di impianti di biogas e biometano per produrre energia pulita nelle zone rurali cinesi e una partnership in ambito ricerca e sviluppo su gas rinnovabili e mobilità sostenibile.
Bankitalia investe in renminbi
Infine, la Banca d’Italia ha annunciato l’intenzione di costituire un portafoglio in renminbi, con investimenti principalmente in titoli di Stato cinesi.
Si tratta di una “modalità diretta di investimento”, spiega Bankitalia, che si aggiunge a quella già avviata negli scorsi anni con la sottoscrizione di un fondo specializzato in renminbi, gestito dalla Banca dei regolamenti internazionali.
Photo credit: Tomas Roggero
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