UE-Mercosur: la Commissione pubblica i documenti dell'accordo
Dopo la storica intesa dello scorso 28 giugno tra UE e Paesi Mercosur sull’accordo di libero scambio, la Commissione ha pubblicato i documenti che, concluso il processo di revisione, dovrebbero essere firmati. Ecco i dati sui prodotti che saranno esentati dai dazi, le misure fitosanitarie, quelle per la tutela della proprietà intellettuale e delle indicazioni geografiche protette.
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A distanza di vent’anni dall’inizio dei negoziati, nelle scorse settimane UE e Mercosur hanno finalmente trovato l’intesa sul testo dell’accordo di libero scambio che porterà ad un significativo abbattimento delle barriere doganali tra i due blocchi, ma non solo.
Come cambia il commercio di merci
Una volta in vigore, l'accordo liberalizzerà ampiamente gli scambi di prodotti e merci tra le due aree.
In particolare, i Paesi Mercosur liberalizzaranno completamente il 91% delle proprie importazioni dall'UE, nel corso di un periodo di transizione che durerà 10 anni, tranne che per alcuni prodotti più sensibili per i quali la transizione verso la completa liberalizzazione avverrà in 15 anni. Dal canto suo l’UE, sempre nel corso di un periodo di transizione di 10 anni, esenterà dai dazi il 92% dei prodotti importati dai paesi Mercosur.
Grazie alla pubblicazione dei documenti sui quali è iniziato l’iter di revisione legale e che, una volta concluso, potrebbero essere firmati, emergono ora maggiori dettagli sui singoli settori.
Per il settore auto - che ad oggi subisce tariffe pari al 35% - il processo di eliminazione dei dazi non sarà lineare e, per l’export di veicoli passeggeri, durerà 15 anni. Trattandosi di uno dei settori “sensibili” per l’economia dei Paesi Mercosur, il passaggio dalla presenza dei dazi fino alla loro eliminazione sarà diviso in due momenti: una prima fase, definita come “periodo di grazia”, di 7 anni in cui sarà ammessa solo una quota di 50 mila veicoli che potranno accedere al mercato Mercosur con dazi pari alla metà di quelli attuali. Una seconda fase, trascorsi i primi 7 anni, in cui la diminuzione dei dazi avverrà invece a ritmi accelerati.
Per quanto riguarda i prodotti agricoli - che ad oggi subiscono l'imposizione di tariffe particolarmente elevate da parte dei paesi Mercosur - una volta entrato in vigore l’accordo, si avrà l’eliminazione progressiva dei dazi per il 93% delle linee tariffarie dell’export agroalimentare UE, pari al 95% del valore delle esportazioni europee del settore. Da parte sua, l’Unione europea procederà con la liberalizzazione dell’82% delle importazioni agricole dai paesi Mercosur, mentre una porzione più limitata di prodotti “sensibili” saranno sottoposti a impegni di liberalizzazione parziale.
Tra i prodotti su cui le due aree si sono assunte impegni di reciproco abbattimento dei dazi nei prossimi 10 anni, figurano:
- 30 mila tonnellate di formaggi che, ciascuna delle due parti, esenterà dai rispettivi dazi. Tale volume sarà raggiunto in quote annuali, nei prossimi 10 anni. Lo stesso lasso di tempo sarà impiegato per la riduzione delle percentuali di dazi, fino alla loro completa eliminazione,
- un processo analogo sarà impiegato anche per 10mila tonnellate di latte in polvere e per 5 mila tonnellate di alimenti per lattanti.
Ulteriori riduzioni dei dazi applicati a prodotti UE esportati nei Paesi Mercosur riguarderanno:
- cioccolato e dolciumi, che ad oggi subiscono dazi pari al 20%;
- vini e alcolici, le cui tariffe di protezione si attestano reciprocamente sul 27% e 20-35% a seconda della tipologia;
- macchinari, che ad oggi si attestano tra il 14% e il 20%;
- prodotti chimici, che subiscono dazi fino al 18%;
- settore farmaceutico, che ha dazi fino al 14%;
- settore tessile e abbigliamento che subisce tariffe del 35%.
Complessivamente si attesta a quota 4 miliardi il risparmio annuale complessivo in dazi doganali di cui godranno le imprese europee che esportano nei paesi Mercosur, rendendo l’intesa raggiunta a fine giugno il più grande accordo commerciale mai negoziato dall’UE.
La cancellazione dei dazi, oltre a favorire la penetrazione commerciale dei prodotti europei, darà alle imprese del vecchio continente anche una serie di vantaggi competitivi rispetto ai concorrenti provenienti da altre parti del mondo e che non beneficiano delle agevolazioni previste dall’accordo tra UE e Mercosur.
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Tutela dei marchi agroalimentari
Oltre all'eliminazione delle tariffe doganali, il settore agrifood godrà anche della tutela sui mercati di Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay di 355 DOP e IGP tra cui: il prosciutto di Parma; lo speck tirolese austriaco, il formaggio francese di Herve.
Questo significa che, una volta entrato in vigore l’accordo, l’uso dei termini legati a DOP e IGP per prodotti che non hanno tali qualifiche sarà vietato, così come lo saranno espressioni quali “del tipo”, “in stile”, “simili”. L’accordo inoltre garantisce la protezione dall’uso falsato di simboli, bandiere o immagini che suggeriscono una “falsa” origine geografica del prodotto.
In alcuni casi, UE e Mercosur hanno concordato un periodo di transizione per permettere ai produttori locali di cessare l’utilizzo del nome in un determinato lasso di tempo, mentre alcuni marchi preesistenti coesisteranno con le IGP.
Da parte sua l’UE proteggerà 220 IGP provenienti dai Paesi Mercosur.
Entrambi gli elenchi sono aperti e potranno essere integrati con ulteriori prodotti.
Gli altri diritti legati alla proprietà intellettuale
Per la prima volta l’UE e i paesi Mercosur avranno un quadro strutturato per affrontare e risolvere i problemi legali connessi a tutti gli ambiti della proprietà intellettuale: copyright, marchi, brevetti e design industriale.
Questo comprenderà anche un set completo di regole e procedure per la tutela dei segreti industriali e commerciali, così come una serie di disposizioni per il rafforzamento del diritto civile e amministrativo in materia di proprietà intellettuale.
Semplificazione delle procedure doganali
Sempre sul fronte dell’export, una volta entrato in vigore l’accordo, per le imprese sarà più semplice esportare grazie allo snellimento delle pratiche doganali e ad una armonizzazione dei regolamenti e degli standard tecnici.
Rispetto degli standard europei in materia di sicurezza alimentare
L’accordo con il Mercosur non cambierà nulla in materia di rispetto delle leggi e standard europei in materia di alimenti. L’accordo, inoltre, riafferma che resta in vigore il “principio precauzionale”, garantendo a entrambe le parti la possibilità di adottare misure per proteggere la salute umana, animale e vegetale, inclusi i casi in cui le conclusioni scientifiche non sono ancora definitive.
Alla luce di ciò tutti i prodotti che arriveranno nel mercato europeo dovranno rispettare gli standard UE.
Sostegno al settore dei servizi e alla creazione di imprese
I paesi Mercosur hanno finora garantito un accesso limitato al settore dei servizi da parte di imprese provenienti da altri paesi WTO (Organizzazione mondiale del commercio).
Con la firma dell’accordo, invece, questa resistenza all'accesso di aziende europee di settori come le telecomunicazioni, i servizi finanziari e quelli dei trasporti, sarà eliminata. Contemporaneamente saranno rese più ampie ed efficaci la certezza del diritto e la garanzia, per le imprese UE, di giocare ad armi pari con le aziende locali.
Accesso al settore degli appalti pubblici
Grazie all’accordo, le imprese europee potranno finalmente accedere senza particolari problemi alle gare d'appalto promosse dagli enti pubblici dei paesi Mercosur.
Si tratta di un considerevole passo in avanti, se si tiene conto che ad oggi questo mercato è per lo più precluso alle aziende dei paesi UE, dato che Argentina, Brasile, Uruguay e Paraguay non fanno parte dell’Accordo plurilaterale sul government procurement e, pertanto, non permettono ad imprese di paesi terzi di accedere ai propri tender.
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Una piattaforma online a supporto delle PMI che vogliono esportare
Ad oggi il livello di piccole e medie imprese europee che operano nei mercati Mercosur è notevolmente limitato. Alla base vi sono una pluralità di fattori che, oltre ai dazi doganali, includono una carenza di informazioni sul quadro regolatorio che consente di esportare e sulle procedure da seguire.
Grazie all’accordo, invece, i due blocchi metteranno in piedi una piattaforma informatica darà accesso a informazioni sui requisiti di accesso al mercato.
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Le critiche dell’Italia
Così come per l'accordo di libero scambio tra UE e Vietnam, anche sull'intesa raggiunta con i paesi Mercosur l’Italia si è dichiarata scettica.
Il ministro dell'agricoltura, Gian Marco Centinaio, si è detto infatti "profondamente preoccupato per le ripercussioni negative che potrà avere qualora fossero confermate le aperture al Mercosur verso le nostre produzioni sensibili quali riso, sul quale non è possibile accettare continue concessioni, e carne di pollame".
"Siamo molto perplessi anche sulla parte che riguarda i possibili vantaggi offensivi per le nostre esportazioni di olio di oliva, pasta e formaggi sui quali", ha dichiarato il ministro, determinato "a chiedere le più ampie garanzie, compreso il totale riconoscimento e la tutela dei nostri prodotti DOP e IGP".
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