Banda larga: la guida di Bruxelles per gestire gli investimenti
Fare degli europei cittadini digitali. Per realizzare tale obiettivo la Commissione europea ha pubblicato la Guida agli investimenti sulla banda larga, rivolta alle autorità pubbliche che gestiscono i fondi comunitari destinati allo sviluppo di tale tecnologia. Una fonte preziosa, che fornisce consigli utili e mostra punti di forza e debolezze dei diversi modelli di investimento.
La guida inizia dando risposte ad alcune semplici domande - ad esempio “perché e come investire nella banda larga?” o “quali tipi di infrastrutture preferire?” -, quindi passa a trattare questioni di carattere economico, dando consigli pratici sulla corretta gestione dei finanziamenti, provenienti soprattutto dal Fondo europeo per lo sviluppo regionale, e sulle misure più idonee da adottare per la gestione dei rischi.
A firmare il documento sono stati il vicepresidente Joaquìn Almunia, il commissario europeo per la concorrenza Neelie Kroes, quello per le politiche regionali Johannes Hahn e Dacian Cioloş, commissario per l’agricoltura e lo sviluppo rurale. Evidente dunque l’importanza che le istituzioni comunitarie attribuiscono a tale guida, che dovrà rappresentare un faro per i Paesi membri, in grado così di gestire in maniera più effeciente i fondi Ue.
Il testo condivide con l'Agenda digitale il medesimo traguardo: far sì che, a partire dal 2020, i cittadini di tutta Europa possano accedere a Internet senza ostacoli di sorta, avendo a disposizione un servizio di velocità superiore a quella attuale. Una meta importante, non solo a livello tecnologico: infrastrutture web accessibili e di alta qualità, infatti, garantiscono una maggiore coesione sociale, economica e territoriale.
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