Smart City: Italia migliora, ma rimangono divari territoriali
Cresce il livello di 'smartness' delle città italiane, ma rimane forte il divario tra aree metropolitane e piccole città e fra Nord e Sud. È quanto emerge dalla seconda edizione dello Smart City Index 2014 di Between.
I temi dello Smart City Index
Il rapporto si basa sul monitoraggio dello sviluppo dell’innovazione tecnologica in tutti i 116 Comuni capoluogo di provincia.
L’indice è basato su tre elementi:
- misura le soluzioni smart già a disposizione dei cittadini;
- prende i dati da indagini ad hoc effettuate direttamente da Between;
- copre una vasta gamma di aree tematiche, dalle infrastrutture a banda larga ai servizi digitali (mobilità, scuola, sanità, ecc.), fino agli indicatori relativi allo sviluppo sostenibile delle città (mobilità, energie rinnovabili, efficienza energetica e gestione delle risorse naturali).
Nell’edizione 2014 sono state aggiunte all’analisi tre nuove aree tematiche (Smart Culture & Travel, Smart Urban Security e Smart Justice) e sei nuove sotto-aree (Wi-Fi, Energie Alternative, Smart Grid, Giustizia Digitale, Sicurezza Urbana e Digital Security).
Grandi città accelerano, piccoli centri arrancano
Il rapporto mostra un'Italia a due velocità. Come aveva rilevato l'edizione 2013 dello Smart City Index, è Bologna la città che risulta più avanti nel percorso per diventare smart, seguita da Torino e Milano. In generale, però, la dimensione della smart city richiede una massa critica di risorse, di soggetti e di mercato che favorisce le aree metropolitane e penalizza le piccole città. L'accelerazione riscontrata nell’ultimo anno in alcune dinamiche innovative ha poi allargato questo divario.
A questo si aggiunge un altro divario, quello fra Nord e Sud Italia. Le aree metropolitane si confermano anche quest’anno tra le prime posizioni, con 6 città che occupano i primi 10 posti della classifica; tuttavia, la maggior parte delle aree metropolitane del Sud non riesce a tenere il passo rimanendo nelle retrovie. Al contrario, le città medie rinforzano la loro posizione di rincalzo (20 città nelle prime 30 posizioni): Trento è la città media più in alto nel ranking (4°), mentre Pisa, Verona, Parma e Brescia sono le altre città medie della top 10. Le città piccole occupano, invece, gli ultimi posti del ranking; si distinguono solo 5 città (Lodi, Siena, Cremona, Pavia e Mantova) presenti in prima fascia.
Dal ranking risulta evidente anche l’importanza delle politiche regionali, che applicate ad alcune aree tematiche (come ad esempio la sanità, la scuola, l’efficienza energetica, le energie rinnovabili) sono in grado di influire sul livello di innovazione di tutte le città della regione. Ad esempio, nell’area tematica Smart Health, le piattaforme regionali di sanità elettronica consentono ai capoluoghi di Lombardia, Provincia Autonoma di Trento, Emilia-Romagna, Toscana e Sardegna di posizionarsi ai primi posti in classifica.
ICT Smartness
Null’ultimo anno si è riscontrata una forte accelerazione di alcune dinamiche innovative chiave rispetto a quelle identificate nel 2013. Gli elementi strategici sono rappresentati dalla banda ultra larga e dalle tecnologie Mobile, Open e Sharing.
Tra i principali trend evidenziati nell’Indice troviamo:
- la crescita della banda ultra larga fissa e mobile: i capoluoghi coperti da VDSL risultano, infatti, triplicati e quelli in cui è stato avviato l’LTE sono aumentati di 9 volte;
- nel campo della sanità, grazie all'implementazione sul territorio di nuove piattaforme regionali di pagamento, vi è un forte incremento del pagamento on-line del ticket;
- nell’area eGovernment, invece, accelerano gli Open Data; i Comuni che pubblicano Open Data sui propri portali risultano più che raddoppiati mentre il numero di data-set pubblicati è quintuplicato;
- cresce anche la diffusione dei servizi x-sharing (Car sharing, car pooling e bike sharing); rispetto al 2013 aumenta del 37% il numero di Comuni capoluogo che mettono a disposizione dei cittadini almeno uno di questi servizi;
- nel settore della mobilità, si sviluppano travel planner e app con un incremento del 50% di capoluoghi con travel planner e del 120% di capoluoghi con app ufficiali del trasporto pubblico;
- per quanto riguarda il numero di impianti per la produzione di energie rinnovabili, cresce del 45% il numero di impianti fotovoltaici e dell’81% il numero di impianti a bioenergie attivi sul territorio nazionale.
Green vs Digital
Lo Smart City Index è costituito da una componente digital (broadband + aree tematiche digitali) e da una componente green (formata dalle aree inerenti le tematiche dell’energia, della mobilità e delle risorse naturali). Mettendo in correlazione l’aspetto “digital” con quello “green”, emerge che le diverse città hanno uno sviluppo equilibrato tra le due componenti, seppur con qualche disequilibrio più o meno marcato.
Un gruppo di città presenta valori molto elevati nelle aree green e molto più bassi nelle aree digital, decisamente sotto la media. Bolzano è il caso più eclatante: la città (27° posto nel ranking totale) risulta invece prima nelle aree “green” e 78ma nelle aree digital. Anche altre città presentano uno sbilanciamento a favore delle tematiche “green”: Lecce (10° posto nel green e 61° nel digital), Sondrio (rispettivamente 13° e 53°), Aosta (12° e 72°), Salerno (28° e 107°), Avellino (36° e 115°). Queste città mostrano una vocazione allo sviluppo sostenibile che mette un po’ in ombra i temi delle infrastrutture e dei servizi digitali.
Sull’altro versante ci sono invece le città con punteggi molto più elevati nel digital. I casi di più forte sbilanciamento in tal senso sono Monza (11° nel digital e 68° nel green), Vicenza (15° e 73°), Mantova (23° e 81°), Como (25° e 80°) e Lecco (42° e 100°). Queste città mostrano un’elevata attenzione all’innovazione digitale, ma devono ancora introdurre innovazioni legate allo sviluppo sostenibile.
In collaborazione con TechEconomy
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