OLAF - Frodi Ue, Italia da record per indagini e condanne
Sette indagini chiuse nel 2014, 61 notizie di reato e 32 processi arrivati almeno al rinvio a giudizio. Se parliamo di frodi contro il bilancio europeo, l’Italia mantiene la maglia nera nell’Ue, secondo quanto spiega il rapporto annuale dell’Olaf.
Italia da record nei procedimenti avviati in seguito alle segnalazioni dell’Olaf, l’organismo antifrode dell’Ue. E’ quanto emerge dal rapporto annuale dell’agenzia, appena pubblicato: il nostro paese, dopo la Romania, detiene il secondo posto nella classifica degli Stati con il maggior numero di segnalazioni di reati collegati al bilancio comunitario. Addirittura, se guardiamo al numero di rinvii a giudizio, siamo nettamente i primi nell’Ue. Francia, Spagna e Germania sono parecchio lontane dai nostri livelli. Solo alcuni paesi dell’Est, come la Romania, detengono numeri paragonabili.
Cosa fa l'Olaf
L’Olaf vigila su tutti gli atti che vanno a danno del bilancio europeo. Dal 1999 in poi ha assunto un ruolo sempre più centrale nelle strategie di Bruxelles. Attualmente è l’unica agenzia investigativa a livello Ue che contiene sia investigatori che magistrati di tutti i paesi europei. Una delle sue attività più importanti è legata alla vigilanza sulle frodi sui fondi comunitari.
Il rapporto annuale
Il rapporto annuale appena trasmesso al Parlamento scatta una fotografia sul lavoro dell’organismo, partendo dalla collaborazione dei diversi paesi. “Gli Stati membri - spiega - condividono con la Commissione la gestione di circa l’80% dei fondi europei. Per questa ragione vengono continuamente incoraggiati a fornire informazioni su potenziali attività illegali e indicare casi di frode che danneggino il bilancio comunitario”. Il numero di informazioni trasmesse dà, allora, l’idea del livello di collaborazione dei paesi.
Le segnalazioni
I soggetti pubblici, dalle nostre parti, non sono molto collaborativi: nel 2014 sono arrivate appena sette segnalazioni. Il Belgio ne totalizza 28 e la Germania 10. Se consideriamo che il nostro paese è tra i più afflitti dalla piaga delle frodi, i nostri numeri sono davvero bassi. Meglio vanno le segnalazioni private: siamo a quota 35, comunque indietro rispetto a Romania (73), Bulgaria (54), Spagna (52), Polonia (50). Evidentemente, le imprese sono più sensibili alle distorsioni portate dalle truffe sugli incentivi europei.
I fondi strutturali
Il settore più toccato dalle investigazioni dell’Agenzia è, evidentemente, quello dei fondi strutturali. Complessivamente, alla fine del 2014 c’erano 474 indagini in corso: 153 di queste riguardavano il tema dei fondi. Molte di queste sono state portate a termine durante l’anno. E l’Italia è tra le maglie nere, con sette casi. Tra le economie più grandi dell’Ue siamo nettamente primi. La Spagna è a 5, mentre Francia e Germania sono a quota 3. Sopra di noi ci sono Repubblica Ceca (8), Bulgaria (11), Ungheria (13) e Romania (36).
I processi nei paesi membri
Una volta completate le sue analisi, l’Olaf non è competente per procedere in tribunale, ma segnala ai paesi membri i casi di cui si possono occupare. L’Italia, ancora una volta, è tra i paesi oggetto di più segnalazioni. Considerano l’attività svolta tra il 2007 e il 2014 siamo arrivati a 61 segnalazioni. Solo la Romania ha fatto peggio di noi, con 89. Tutti gli altri paesi sono parecchio indietro: la Germania è a 29, la Spagna a 28 e la Francia a 24. Significativo, poi, l’esito di queste procedure: 41 di queste sono arrivate a una prima decisione che, nel 78% dei casi, è stata di rinvio a giudizio. Per processi in tema di frodi europee (32) siamo nettamente il primo paese nell’Ue. La stessa Romania è molto più indietro di noi (16).
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