Corte Conti UE: semplificare accesso ai bandi Erasmus
Procedure troppo complesse e indicatori di performance da rivedere. Sono i rilievi mossi dalla Corte dei conti europea al programma Erasmus+, un marchio UE di successo che può ancora migliorare.
> Erasmus+: scambi virtuali per promuovere il dialogo interculturale
Secondo una nuova relazione della Corte dei conti europea, la mobilità nell’ambito del programma Erasmus+ genera molteplici forme di valore aggiunto europeo ed ha un effetto positivo sull’atteggiamento dei partecipanti nei confronti dell’UE; gli Stati non sarebbero stati in grado di ottenere detti effetti agendo da soli.
Tuttavia, la Corte ha rilevato che gli indicatori utilizzati per misurare la performance del programma dovrebbero essere meglio allineati con gli obiettivi dello stesso. Inoltre, nonostante siano state apportate alcune semplificazioni, le procedure di domanda e di rendicontazione sono ancora troppo complesse.
Erasmus Plus
L’obiettivo del programma Erasmus+ è offrire a discenti e personale la possibilità di acquisire competenze e di crescere a livello personale, socio-educativo e professionale tramite studi, formazione, esperienze lavorative o volontariato all’estero.
Con Erasmus+ si mira inoltre a migliorare la qualità e promuovere l’innovazione, l’eccellenza e l’internazionalizzazione delle organizzazioni che lavorano nel campo dell’istruzione e della formazione.
La dotazione del programma per l’istruzione e la formazione, la gioventù e lo sport ammonta a 16,45 miliardi di euro per il periodo 2014-2020, per l'80% eseguita in regime di gestione indiretta dalle agenzie nazionali.
I rilievi della Corte dei Conti UE
La Corte ha valutato la performance e il valore aggiunto europeo dell’azione chiave “Mobilità” (nel campo dell’istruzione e della formazione) di Erasmus+, azione che rappresenta più della metà della dotazione finanziaria del programma.
A gennaio 2018, più di 2,3 milioni di discenti e esperti avevano beneficiato di tale azione chiave. Nel complesso, l’azione “Mobilità” di Erasmus+ ha raggiunto la maggior parte dei valori-obiettivo stabiliti.
La Corte ha però rilevato che gli indicatori utilizzati per misurare la performance del programma dovrebbero essere meglio allineati con gli obiettivi dello stesso.
“Erasmus+ ha permesso a milioni di persone di studiare, formarsi e lavorare all’estero, e ciò lo ha reso un marchio UE ben noto e di successo”, ha affermato Rimantas Šadžius, il membro della Corte dei conti europea responsabile della relazione. “L’azione “Mobilità” di Erasmus+ genera molteplici forme di valore aggiunto europeo, aggiuntive rispetto a quelle disposte dalla normativa: ad esempio, un approccio strategico alla mobilità, un incremento del senso di identità europea e il multilinguismo. Si dovrebbe tener conto di questi elementi all’atto della valutazione della performance”, ha aggiunto.
Rispetto ai precedenti programmi, Erasmus+ ha introdotto molte innovazioni volte a semplificare l’amministrazione nel campo della mobilità. Tuttavia, a giudizio della Corte, le procedure di domanda e di rendicontazione sono ancora troppo complesse. Inoltre, l’innovativo strumento di garanzia per i prestiti destinati agli studenti non ha prodotto i risultati attesi.
> Erasmus+ - PE, facilitare accesso giovani a basso reddito
Le raccomandazioni alla Commissione UE
Per il futuro programma Erasmus+, la Corte raccomanda alla Commissione europea di:
- suggerire ulteriori elementi di valore aggiunto europeo, che dovrebbero avere priorità in fase di valutazione dei progetti ed essere oggetto di monitoraggio e di relazioni;
- migliorare la misurazione degli obiettivi conseguiti e dar priorità alla performance all’atto dell’assegnazione dei fondi;
- semplificare ulteriormente il regime, utilizzando strumenti informatici migliorati, al fine di ridurre l’onere amministrativo;
- includere nell’azione “Mobilità” gli studenti delle scuole e considerare una maggiore flessibilità per gli studenti di dottorato;
- valutare la possibilità di reintrodurre finanziamenti per il tradizionale insegnamento delle lingue in aula;
- far sì che lo strumento di garanzia per i prestiti destinati agli studenti sia utilizzabile anche per la mobilità dei dottorandi e degli studenti universitari di primo ciclo.
o