Industria 4.0 - boom di investimenti con l'iper-ammortamento
Nel 2017 l’iper-ammortamento, l'incentivo previsto dal Piano nazionale Impresa 4.0, ha generato investimenti per 10 miliardi di euro, che hanno interessato soprattutto il settore manifatturiero. Lo rivela l'ultimo rapporto del Centro Studi Confindustria sull'industria italiana presentato a Milano.
> Super e iper ammortamento – novita' e nodi da chiarire
Lo studio "Dove va l'industria italiana" analizza i cambiamenti del sistema produttivo italiano nel contesto internazionale, prendendo in considerazione le tendenze in atto del settore manifatturiero e le recenti trasformazioni dell’industria italiana, con un focus dedicato alla digitalizzazione delle imprese.
> Impresa 4.0: cosa aspettarsi dal 2019. Intervista a Calabrò (MISE)
In particolare, vengono presentati per la prima volta alcuni risultati relativi all’utilizzo dello strumento dell’iper-ammortamento in Italia sulla base di un lavoro congiunto del Centro Studi Confindustria con il Ministero dell’Economia, Dipartimento delle Finanze.
Nel dettaglio, il report è suddiviso in dieci messaggi chiave sui fenomeni in corso nella manifattura italiana e mondiale:
- Nel mondo qualcosa è cambiato
- Dal multilateralismo al regionalismo
- Rilanciare la domanda interna
- L’Italia continua a rinnovare i settori e i paesi di destinazione dei suoi prodotti
- La qualità aumenta
- Si seguita a camminare sul fondo
- Far ripartire il processo di accumulazione
- Si riduce e si polarizza il lavoro nella manifattura
- La manifattura si sta digitalizzando
- Serve una politica europea per la manifattura
La digitalizzazione della manifattura
La digitalizzazione della manifattura offre importanti benefici potenziali alle imprese: arricchisce l’offerta industriale di nuovi servizi “intelligenti”, migliora l’efficienza tecnica ed energetica dei processi industriali, aumenta la flessibilità produttiva.
Le tecnologie 4.0 servono a prendere decisioni più rapide e precise, a permettere nuove forme di interazione uomo-macchina, a interconnettere l’intera catena del valore interna all’impresa e, potenzialmente, l’intera catena di fornitura. Ma l’Europa – che pure ha dedicato esplicita attenzione al tema – rischia di perdere la sfida globale contro Asia e Nord-America, in particolare per quanto riguarda la leadership nell’offerta di tecnologie abilitanti per la trasformazione digitale dell’industria, e soprattutto nel caso delle capacità brevettuali legate alle ICT.
La trasformazione digitale delle imprese richiede un supporto multi-livello della politica industriale, che favorisca gli investimenti in tecnologie, un più stretto legame tra il mondo della ricerca e l’industria, la formazione e l’aggiornamento continuo delle competenze.
L'iper-ammortamento in Italia
Anche l’Italia, se pure in ritardo rispetto agli altri principali paesi europei, si è dotata dal 2016 di una strategia di policy di medio-lungo periodo in linea con le best practice internazionali, il Piano Nazionale Impresa 4.0.
La principale misura con cui il Governo italiano ha sostenuto gli investimenti in beni strumentali alla trasformazione digitale delle imprese è stato lo strumento dell’iper-ammortamento, che si stima abbia riguardato 10 miliardi di investimenti.
L'incentivo consiste nella maggiorazione del costo deducibile dei beni d’investimento materiali che incorporano tecnologie per la raccolta, l’elaborazione e la trasmissione dei dati (con una maggiorazione del 150%), oppure del costo deducibile sugli acquisti di alcuni beni d’investimento immateriali, come i sistemi IT o le attività di system integration (con una maggiorazione del 40%).
Si tratta di una misura importante, che è stata utilizzata prevalentemente dall’industria manifatturiera, sia per numero di imprese coinvolte che per quota degli investimenti attivati. All’interno della manifattura il settore in cui l’investimento è stato maggiore è quello dei prodotti in metallo, seguito dalla meccanica strumentale.
Le aziende che hanno utilizzato di più l'incentivo sono le PMI, concentrate soprattutto nelle regioni del Nord Italia. La Lombardia si è distinta per la maggiore quota di investimenti in tecnologie 4.0 (34,8%), seguita a distanza dal Veneto (17,1%) e dall’Emilia Romagna (15,6%).
Il Lazio, che pure vanta un tasso d’innovazione tecnologica in costante crescita negli ultimi anni, ha invece assorbito una quota relativamente modesta di investimenti in tecnologie digitali, pari all'1,8%.
o