Contratti pubblici: Anac, segnali positivi ma tante ombre
Il rapporto dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) sui dati relativi ai contratti pubblici siglati nell’ultimo quadrimestre 2018, confrontati anche con le informazioni del 2017, fornisce una fotografia variegata, fatta di luci e ombre.
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Il rapporto prende in esame i contratti perfezionati, di importo superiore o uguale a 40 mila euro e li suddivide sia per tipologia di contratto (lavori, servizi e forniture) sia in base al settore di appartenenza: ordinario o speciale (gas, energia termica, elettricità, acqua, trasporti, servizi postali).
Nel periodo tra settembre e dicembre 2018, in termini di importo complessivo, al primo posto si collocano i contratti per servizi nel settore ordinario (il 38%), seguiti a distanza da quelli per forniture (14%) sempre nel settore ordinario. Dati analoghi guardando al numero di procedure di affidamento perfezionate: al primo posto, infatti, si conferma il settore ordinario per contratti nel campo dei servizi (33%), seguito sempre dal settore ordinario per contratti di lavori (26,7%).
Se però l’attenzione si focalizza sul prezzo medio, il quadro cambia. In questo caso, infatti, i contratti con importi mediamente più alti sono quelli siglati nel settore speciale e, in particolar modo, quelli relativi alla fornitura e all'acquisto di servizi (oltre 1,9 milioni di euro in media a contratto) e nei lavori (oltre 1,8 milioni).
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A livello regionale, il primato è detenuto dalla Lombardia che, con il suo 10,7%, si colloca in cima della classifica per valore di contratti firmati (il livello nazionale è al 37%), seguita da Piemonte (7,2%) e Lazio (6,5%).
Contratti pubblici nel 2018 e 2017
Il rapporto passa poi al confronto rispetto all'ultimo quadrimestre 2017, da cui emerge come gli appalti banditi abbiano registrato un aumento dal punto di vista quantitativo (+4,8%), ma anche una contemporanea diminuzione dell’importo globale (-21,4%).
Nello specifico, in termini di importo complessivo vanno molto male i contratti relativi alle forniture nel settore ordinario (-54%) soprattutto - spiega l’ANAC - per effetto di appalti di durata pluriennale banditi da soggetti aggregatori e/o centrali di committenza negli anni precedenti. Aumentano del 40,2%, però, i contratti di servizi del settore speciale.
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Il Rapporto fornisce anche informazioni dettagliate rispetto alla “taglia” dei contratti di appalto finalizzati. Nel settore ordinario, le uniche tipologie di appalto che registrano il segno positivo sono quelle di piccola-media taglia, cioè tra i 40 e i 150 mila euro e tra i 150mila euro e 1 milione di euro. Male tutte le altre fasce di importo superiore. Fotografia un po' differente per il settore speciale, dove si registra un aumento degli appalti di taglio tra i 150mila e i 25 milioni di euro.
Malgrado il risultato negativo dell’ultimo quadrimestre, conclude il rapporto, nel complesso il mercato degli appalti nel 2018 ha comunque fatto registrare un risultato migliore del 2017, con una crescita di oltre 7 miliardi di euro (+5,3%).
> Consulta il rapporto dell'ANAC
Photocredit: Michael Gaida
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