Energia del mare: CEP, attenzione a obiettivi predeterminati a livello UE
Le energie rinnovabili offshore possono dare un contributo significativo all'obiettivo della neutralità climatica entro il 2050. Secondo, il Centres for European Policy Network (CEP), però, gli obiettivi di espansione predeterminati previsti dalla Commissione rischiano di generare inutili spostamenti di emissioni a causa dei costi all’interno dell’UE.
La strategia UE per le energie rinnovabili offshore vale 800 miliardi
L'Unione Europea vuole ridurre a zero le emissioni di gas serra nette entro il 2050. Per raggiungere questo obiettivo, la generazione di energie rinnovabili offshore, come l'energia eolica e quella del moto ondoso e delle maree, deve essere quintuplicata dalle attuali dodici a un totale di 61 gigawatt entro il 2030. La quota di energie rinnovabili (ER) nella produzione di elettricità deve quindi salire al 32% in tutta l'UE.
In questo contesto, la sede di Friburgo della rete dei think tank Centres for European Policy Network (CEP) ha analizzato il relativo piano europeo.
"La cooperazione transfrontaliera può generare sinergie e utilizzare lo spazio marittimo in modo più efficiente", ha spiegato Götz Reichert, il giurista del CEP che ha scritto un'analisi sull’argomento insieme all’economista Svenja Schwind.
Secondo Reichert, i progetti ibridi transfrontalieri di ER-offshore possono sostenere sia l'aumento delle capacità di produzione, che il commercio transfrontaliero di elettricità all'interno del sistema comunitario. "I piani della Commissione perseguono giustamente l'obiettivo di integrare l'offshore ER nella dinamica della concorrenza di produzione di energia e quindi di poter cogliere le opportunità e rischi del mercato", ha affermato Schwind.
Tuttavia, i ricercatori del CEP mettono in guardia contro il rischio di rilocalizzazione delle emissioni: "Degli obiettivi predeterminati di espansione potrebbero comportare infatti anche costose e inutili rilocalizzazioni delle emissioni di CO2 all'interno dell'Unione, in quanto la produzione di energia è già regolata dall'ETS dell'UE".
I piani territoriali dovrebbero poi designare un'area sufficiente per permettere l'espansione dell’energia eolica (EE) offshore. Entro il 2050, la produzione di elettricità in mare aperto dovrebbe essere aumentata a 300 gigawatt e l'energia marina a 40 gigawatt.
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