Piano periferie - domande da oltre cento Comuni
Chiusa la prima fase del bando periferie. Le amministrazioni avevano tempo fino al 29 agosto per fare domanda. E, secondo i dati, le cose sono andate molto bene.
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Le indicazioni di Palazzo Chigi, infatti, dicono che c’è stata una vera e propria corsa per accedere al bando aperto a giugno dall’Esecutivo: tutti i Comuni capoluogo e tutte le Città metropolitane hanno presentato almeno un progetto. Con punte che si sono registrate ad Aosta e a Roma, dove addirittura è stato sfondato il muro delle dieci proposte. In totale, hanno partecipato alla procedura oltre cento amministrazioni. Ma non finisce qui: nel giro di una settimana sarà costituito il nucleo di valutazione per avviare la selezione.
Chi ha presentato le domande
Secondo il bando, pubblicato a inizio giugno, a presentare i loro progetti per accedere al plafond da 500 milioni di euro potevano essere “le Città metropolitane e i Comuni capoluogo di provincia”. Questi soggetti “presentano proposte che comprendono progetti specifici per il Comune del loro territorio con il maggior numero di abitanti, distinti dalle ulteriori iniziative per le quali si richiede il finanziamento, e proposte che interessano anche i Comuni contermini alla città capoluogo all'interno del perimetro metropolitano”.
I numeri di Palazzo Chigi
I numeri di Palazzo Chigi dicono che sono molti quelli che hanno sfruttato questa opportunità. A conti fatti hanno partecipato tutte le città capoluogo e tutte le Città metropolitane, anche per effetto della grande campagna di promozione fatta dall’Anci. Il conto totale, quindi, supera i cento soggetti coinvolti. Che, in realtà, sono molti di più, dal momento che alla procedura hanno partecipato anche le amministrazioni comprese nelle aree metropolitane.
Le domande
Per adesso si è distinta Aosta che ha partecipato con un 14 interventi. Mentre da Roma sono arrivate undici richieste, tra le quali spiccano interventi su Corviale e San Basilio. A Milano sono state presentate richieste per 29 milioni, mentre Napoli si è distinta per avere presentato un maxi progetto di demolizione delle Vele di Scampia.
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Nucleo di valutazione entro una settimana
A questo punto si apre l’iter per la valutazione dei progetti. Di questo lavoro si occuperà un apposito nucleo che sarà costituito nel giro di una settimana. I criteri per la selezione delle proposte, comunque, andranno a privilegiare la cantierabilità delle opere e la possibilità di attrarre altri investitori, sia pubblici che privati. Ancora, bisognerà guardare alla fattibilità economica e finanziaria, alla qualità e innovazione del progetto e alla capacità di rivitalizzare un’area dal punto di vista economico, sociale e culturale.
Le regole del finanziamento
Ogni area metropolitana potrà ottenere un finanziamento massimo di 40 milioni di euro, mentre i Comuni capoluogo potranno arrivare al massimo a 18 milioni.
Al momento dell’assegnazione del finanziamento si riceverà un importo massimo del 10% del totale, per poi incassare un altro 30% in una fase intermedia, in base al cronoprogramma. Il 60% finale potrà essere richiesto solo a conclusione dell’intervento.
Ciascuna convenzione andrà, poi, a definire in maniera differenziata le ipotesi di revoca dei fondi. A controllare la corretta esecuzione dei progetti sarà Palazzo Chigi.