Incentivi energie rinnovabili: nuovo rallentamento per il decreto Controlli?
Ad aprile era stato annunciato l'arrivo imminente del provvedimento, molto atteso dagli operatori delle rinnovabili. Poi il 16 giugno il MiTE ha fatto sapere che sta lavorando al decreto Contolli e sta aggiornando l'elenco delle “violazioni rilevanti”, aggiungendone di nuove. I tempi, insomma, potrebbero non essere brevi.
Perché alle rinnovabili serve un decreto Semplificazioni ben fatto?
Il decreto Controlli è il provvedimento attuativo dell’articolo 42 del D.Lgs. 28/2011, con cui è stato istituito un sistema di controllo affidato al GSE, lo stesso soggetto che riconosce ed eroga gli incentivi per le energie rinnovabili.
L’articolo 42 è stato successivamente modificato dalla legge di bilancio 2018 (Legge 205/2017), prevedendo che, in caso di violazioni rilevanti, il GSE applichi una riduzione percentuale dell’incentivo. Una novità normativa - prevista inizialmente solo per il fotovoltaico e poi estesa anche all'energia termica e al risparmio energetico, a seguito di una modifica normativa del 2020 - che aveva il chiaro intento di salvaguardare gli investimenti nelle energie rinnovabili.
L’inghippo sta nei tempi: la norma introdotta dalla Manovra 2018 doveva diventare realtà entro 6 mesi dall’entrata in vigore della Legge di bilancio attraverso un decreto attuativo ad hoc, il decreto Controlli appunto.
Quindi, entro luglio 2018 il Ministero dello Sviluppo economico avrebbe dovuto adottare un decreto che indicasse chiaramente le violazioni soggette a decurtazione degli incentivi e le relative percentuali. Ma il testo non ha ancora visto la luce.
In mancanza dei parametri stabiliti dal decreto Controlli, di fronte ad irregolarità in materia di incentivi alle FER, il GSE ha optato per la più pesante delle sanzioni, vale a dire la decadenza degli incentivi.
Un approccio contro cui si è espresso, a febbraio, il TAR del Lazio secondo cui il Gestore deve adottare la decurtazione percentuale e non la decadenza totale, anche in assenza del decreto Controlli, che avrebbe appunto dovuto normare tali situazioni.
Verso una proroga del decreto rinnovabili. Decreto FER 2 finalmente in dirittura d’arrivo?
Aprile: Gava, il decreto Controlli è finalmente pronto
Rispondendo a un’interrogazione in commissione Attività produttive del Senato e sui social, la sottosegretaria al MiTE Vannia Gava ha annunciato a inizio aprile un'accelerazione dei tempi per arrivare a breve all’adozione del decreto.
“Semplificare, accelerare e limitare le possibilità di presentare ricorsi e liti temerarie allo scopo di rendere più efficiente il sistema del Gse. È questo il cuore del decreto Controlli che è finalmente pronto e colma l’incomprensibile ritardo col quale si è mosso il precedente governo. Rispetto alla normativa già in vigore vengono introdotti significativi cambiamenti volti a semplificare ed accelerare le varie procedure pur continuando a garantire la massima tutela sulla rigorosa assegnazione degli incentivi alle fonti rinnovabili. In particolare, proprio in merito agli incentivi, ci sarà un aggiornamento riguardo le violazioni che potranno causare la decadenza o la decurtazione - in percentuale - di quest’ultimi. Lo scopo è ridurre le sanzioni e renderle più efficaci, ma non scoraggiarne l’uso. Come già accaduto con il decreto per i certificati bianchi siamo impegnati a sbloccare provvedimenti fermi da troppo tempo”.
Giugno: un nuovo elenco di violazioni. Tempi più lunghi?
Rispondendo a un'interrogazione parlamentare in commissione Attività produttive della Camera il 16 giugno, Gava smorza l'entusiasmo di quanti credevano il decreto prossimo alla pubblicazione. Il provvedimento, fa sapere la sottosegretaria, "è in fase di predisposizione"
Il nuovo decreto Controlli, aggiunge, prevede "l'aggiornamento dell'elenco delle 'violazioni rilevanti' che danno luogo a decadenza dal diritto di percepire l'incentivo o a rigetto dell'istanza. È previsto, altresì, un nuovo elenco di violazioni che danno luogo a decurtazione dell'incentivo, con indicazione, per ciascuna fattispecie, della percentuale di decurtazione".