Dissesto idrogeologico - pubblicate le linee guida sulla progettazione
Dopo il Fondo progettazione, Palazzo Chigi mette a punto le linee guida per la redazione degli elaborati sul dissesto idrogeologico.
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Il prontuario per gli interventi contro il dissesto idrogeologico è stato appena messo in consultazione tra gli operatori nella sua versione provvisoria: sarà un riferimento comune per tutti i soggetti che lavorano nel settore, dalle stazioni appaltanti ai professionisti, passando per le imprese che si occupano dell’esecuzione. La versione definitiva sarà licenziata il prossimo 18 luglio e assumerà la forma di un documento sempre aperto a nuovi aggiornamenti da parte dei diversi attori interessati.
Alla redazione delle linee guida stava lavorando, ormai da diversi mesi, una commissione composta sia da tecnici interni alla pubblica amministrazione che da professionisti esterni, come ingegneri e geologi. Sono soprattutto Ispra, Anbi e Rete delle professioni tecniche ad avere dato il loro contributo.
Il Piano aree metropolitane
L’idea di preparare un documento di questo tipo è nata in fase di definizione del Piano aree metropolitane, quando L’Unità di missione di Palazzo Chigi ha realizzato che molte delle progettazioni necessarie a far partire le gare erano indietro rispetto alle necessità. Il Governo, allora, ha messo a punto un’accoppiata costituita da un Fondo progettazione dal valore di 100 milioni di euro e da una guida, pensata per aumentare la qualità dei progetti.
Il contesto territoriale
La chiave del prontuario è che non bisogna guardare solo alla qualità dei singoli progetti, ma collocarli all’interno del contesto territoriale. Per interventi che riguardano il dissesto idrogeologico questo punto è fondamentale: in fase di pianificazione bisogna sempre valutare le condizioni geomorfologiche dell’area in cui saranno realizzate le opere. Quindi, le linee guida mettono in testa l’analisi della pianificazione e della programmazione vigente, per valutare l’impatto concreto del progetto nel modo migliore.
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La sostenibilità economica
L’altro elemento fondamentale è legato alla sostenibilità economica e sociale del progetto. Questa filosofia viene seguita già da diversi anni dall’Unità di missione: bisogna privilegiare quegli interventi che hanno un impatto maggiore in relazione alle risorse spese. Spesso ci sono progetti di rilievo minimo con un alto grado di efficienza e di resa: bisogna partire da questi. E bisogna anche considerare quante persone sono effettivamente coinvolte dall’investimento. In presenza di risorse scarse, la priorità va data a quei lavori che garantiscono un alto impatto e che non vengono osteggiati dalle comunità locali.
Il calendario del Governo
Per adesso Palazzo Chigi ha messo a disposizione degli operatori una versione provvisoria delle linee guida. Questi avranno qualche settimana per presentare le loro osservazioni.
A partire dal 18 luglio sarà chiusa la fase di consultazione e sarà presentato il documento nella sua versione definitiva. Da quel momento in poi il mercato potrà utilizzarlo. Con un’avvertenza: le progettazioni dovranno essere affidate prevalentemente all’esterno. Le indicazioni dell’Unità di missione, allora, serviranno soprattutto alle amministrazioni in fase di redazione dei bandi e in sede di verifica della corretta esecuzione dei lavori.