Il clima sara' la bussola degli investimenti UE post 2020
Il clima ha un ruolo decisivo nel Quadro finanziario pluriennale 2021-2027: non solo un quarto del budget andrà a favore degli obiettivi climatici, ma diversi programmi europei avranno il compito di orientare gli investimenti verso la sostenibilità.
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Gli investimenti per l’ambiente e il clima sono sostenuti da una vasta gamma di programmi di finanziamento UE, a partire dal programma LIFE, che potrà contare su uno stanziamento di 5,45 miliardi di euro in prezzi correnti per rispondere alle sfide in campo ambientale e climatico, fino ai fondi di sviluppo regionale e per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, passando per Horizon Europe e il CEF, oltre agli strumenti finanziari.
Un ruolo decisivo in tal senso è svolto dalla Politica agricola comune (PAC): la Commissione propone di dedicare il 40% del bilancio della PAC (complessivamente pari a 365 miliardi di euro in prezzi correnti) all'azione climatica e di destinare almeno il 30% di ciascuna dotazione nazionale per lo sviluppo rurale alle misure ambientali e climatiche.
I pagamenti diretti saranno subordinati a nuovi requisiti ambientali e climatici, più rigorosi, e ciascuno Stato membro dovrà prevedere regimi ecologici per aiutare gli agricoltori ad andare oltre i requisiti obbligatori a valere su una quota delle dotazioni nazionali per i pagamenti diretti.
Un ruolo determinante sarà anche svolto dal Fondo europeo di sviluppo regionale e dal Fondo di coesione, attraverso il sostegno a investimenti nell’adattamento ai cambiamenti climatici, nella prevenzione dei rischi, in misure di tutela ambientale e nelle infrastrutture: a tali obiettivi saranno dedicati il 30% dello stanziamento del FESR (in tutto 226 miliardi) e il 37% del Fondo di coesione post 2020 (46,6 miliardi).
Agli impegni assunti dall’Unione per attuare l’accordo di Parigi e realizzare gli obiettivi di sviluppo sostenibile fissati dall’agenda delle Nazioni Unite contribuirà il nuovo programma per la ricerca e l’innovazione Horizon Europe, che potrà contare su uno stanziamento di 94,1 miliardi di euro, in particolare attraverso il polo tematico Clima, Energia e Mobilità, all’interno del secondo pilastro.
Anche gli strumenti finanziari raccolti nel nuovo programma InvestEU orienteranno i flussi di capitale verso investimenti sostenibili, finanziando progetti in energia rinnovabile, connettività digitale, trasporti, economia circolare, acqua, rifiuti e altre infrastrutture ambientali.
Ultimo ma non ultimo, il 60% del bilancio del Connecting Europe Facility post 2020 (in totale, 42,2 miliardi) contribuirà al conseguimento degli obiettivi climatici, sostenendo progetti infrastrutturali che integrino meglio i settori dei trasporti, dell’energia e del digitale per accelerare la digitalizzazione e la decarbonizzazione dell’economia europea.
Programma LIFE
Il programma cardine della politica ambientale e climatica dell'Unione è senz'altro Life, che dal 2021 dovrebbe contare su 5,45 miliardi di euro.
Il supporto del programma agli obiettivi ambientali e climatici europei si evince già dagli ambiti tematici su cui si concentrerà:
- energia pulita, per stimolare investimenti e attività di supporto all'efficienza energetica, soprattutto in quelle regioni dove la transizione verso sistemi energetici green è più lenta;
- natura e biodiversità, attraverso la promozione di migliori pratiche e progetti strategici per favorire la diffusione degli obiettivi LIFE anche in altri ambiti, come l'agricoltura e lo sviluppo rurale;
- economia circolare e mitigazione dei cambiamenti climatici, in linea con gli impegni assunti dall'Unione nell'ambito dell'accordo di Parigi.
Sarà inoltre adottato un approccio più semplice e flessibile per facilitare l'accesso ai finanziamenti UE e sostenere interventi innovativi.
> Bilancio UE post 2020: LIFE, focus su economia circolare e energia pulita
Politica agricola comune
L’agricoltura e la silvicoltura coprono l’84% della superficie dell’UE. Entrambi i settori dipendono dall’ambiente e lo influenzano.
Non è quindi un caso se un ruolo decisivo per favorire gli investimenti in azioni ambientali e climatiche sarà svolto dalla PAC. Già dando un'occhiata ai nove obiettivi tematici del programma emerge con evidenza tale ruolo; tre di essi, infatti, riguardano direttamente questa tematica e prevedono:
- contributo al contrasto dei cambiamenti climatici e alla transizione energetica,
- sviluppo sostenibile e gestione efficiente delle risorse naturali,
- contributo alla protezione della biodiversità, degli habitat e dei paesaggi.
La volontà europea di consolidare il ruolo dell'agricoltura nel perseguimento degli obiettivi dell'Accordo di Parigi e dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile è evidente inoltre se si guardano gli stanziamenti per le misure ambientali e climatiche, che occupano il 40% del budget dedicato al programma e il 30% di ciascuna dotazione nazionale per lo sviluppo rurale.
Inoltre, in aggiunta alla possibilità di trasferire il 15% delle dotazioni tra i pilastri, gli Stati membri potranno trasferire un ulteriore 15% dal primo al secondo pilastro per spese relative alle misure climatiche e ambientali, senza necessità di cofinanziamento nazionale.
> La Proposta della Commissione per la PAC post 2020
FESR e Fondo di Coesione
Attraverso il sostegno a investimenti nell’adattamento ai cambiamenti climatici, nella prevenzione dei rischi, in misure di tutela ambientale e nelle infrastrutture, il Fondo europeo di sviluppo regionale e il Fondo di coesione saranno pedine fondamentali per mettere in campo azioni a sostegno dell’ambiente e del clima.
Obiettivi cui saranno dedicati il 30% dello stanziamento del FESR (226 miliardi) e il 37% del Fondo di coesione post 2020 (46,6 miliardi).
Anche al di là delle risorse stanziate, basta guardare gli obiettivi che l’UE si pone per orientare gli investimenti dopo il 2020 attraverso i fondi in questione per capire il ruolo strategico del clima, che occupa interamente il secondo dei cinque obiettivi tematici individuati:
- Smarter Europe, per un'Europa più intelligente, che riunisce i temi dell'innovazione, della digitalizzazione, della trasformazione economica e del sostegno alle PMI;
- Greener, carbon free Europe, per un'Europa più verde e meno dipendente dalle fonti fossili, collegato all'attuazione dell'Accordo di Parigi e agli investimenti per la transizione energetica e il contrasto ai cambiamenti climatici;
- More Connected Europe, per un'Europa più connessa, relativo agli investimenti nelle reti strategiche digitali e nei trasporti;
- More Social Europe, per un'Europa più sociale, che sostiene l'attuazione del Pilastro europeo dei diritti sociali e gli investimenti per la formazione, l'occupazione, l'accesso alla sanità, ecc;
- Europe closer to citizens, per un'Europa più vicina ai cittadini, a supporto delle strategie sviluppate a livello locale e dell'agenda urbana.
> Fondi europei post 2020: le novita' per FESR, FSE, FEAMP e Interreg
Horizon Europe
Il Programma quadro per la ricerca e l'innovazione post 2020 si chiamerà Horizon Europe e avrà a disposizione un budget di 94,1 miliardi di euro a prezzi correnti.
Come il suo predecessore, Horizon Europe sarà articolato in tre pilastri: Scienza aperta, Sfide globali e competitività industriale, Innovazione aperta.
Il secondo pilastro comprende cinque poli tematici, di cui uno dedicato a Clima, energia e mobilità, che da solo potrà contare su uno stanziamento di 15 miliardi di euro.
Ma non si vede pensare alla suddivisione in pilastri e poli tematici come a dei compartimenti stagni. La Commissione, al contrario, intende incentivare la collaborazione interdisciplinare, intersettoriale e trasversale, ottenendo così un impatto più elevato e cogliendo meglio il potenziale di innovazione che spesso è maggiore nei punti di intersezione di discipline e settori. Le sfide ambientali, infatti, saranno incluse già nel processo di pianificazione strategica.
> Bilancio UE post 2020 - come sara' Horizon Europe
InvestEU
Tra le principali novità della proposta della Commissione europea per il Quadro finanziario pluriennale post 2020 c'è il nuovo programma InvestEU, il fondo che riunirà gli strumenti finanziari attualmente esistenti, con l'obiettivo di mobilitare investimenti per 650 miliardi di euro.
Investimenti che dovranno riflettere le priorità politiche dell'Unione e internazionali, tra cui figurano la tutela ambientale e le azioni climatiche.
Il primo settore d’intervento di InvestEU, non a caso, è dedicato alle infrastrutture sostenibili, con garanzie per 11,5 miliardi di euro per il finanziamento di progetti in energia rinnovabile, connettività digitale, trasporti, economia circolare, acqua, rifiuti e altre infrastrutture ambientali.
> Il futuro degli strumenti finanziari con il fondo InvestEU
Connecting Europe Facility
In linea con il sostegno alle infrastrutture sostenibili in InvestEU, anche il Connecting Europe Facility, con i suoi 42,3 miliardi di euro a sostegno di investimenti nelle reti infrastrutturali europee, giocherà un ruolo decisivo nell'orientare gli investimenti UE su una dimensione ambientale.
Per il periodo 2021-2027, la Commissione propone infatti di rafforzare tale dimensione nel CEF affinché il programma contribuisca per il 60% della sua dotazione agli obiettivi in materia di clima. Ciò permetterà di consolidare l'Unione dell'energia, mantenere gli impegni assunti dall'UE nel quadro dell'accordo di Parigi e rafforzare la leadership mondiale dell'Europa nella lotta ai cambiamenti climatici.
Allo stesso tempo, il CEF dovrà integrare al meglio i settori dei trasporti, dell'energia e del digitale per accelerare la decarbonizzazione e la digitalizzazione dell'economia dell'UE.
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