Bilancio UE post 2020: Rajola, sinergie tra fondi strutturali e InvestEU
Tra le grandi novità di InvestEU c’è la possibilità per gli Stati membri di destinargli una quota dei propri fondi strutturali europei e beneficiare della garanzia del nuovo fondo. Ne abbiamo parlato con Crescenzo Rajola, consigliere della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per le politiche di coesione.
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Il programma InvestEU, che nell’ambito del Quadro finanziario pluriennale (QFP) post 2020 riunirà gli strumenti finanziari UE attualmente esistenti, intende incoraggiare la partecipazione di investitori pubblici e privati a operazioni di finanziamento e investimento fornendo garanzie a titolo del bilancio dell'UE per superare i fallimenti del mercato e ovviare a carenze o situazioni di investimento non ottimali.
La Commissione UE ha presentato la sua proposta di regolamento per InvestEU e il Parlamento europeo ha adottato la sua risoluzione in prima lettura, ha spiegato Rajola, ricordando che per i documenti definitivi bisogna aspettare l’approvazione del QFP 2021-2027.
L’Italia, come gli altri Stati membri, sta lavorando nell’ambito del proprio tavolo di partenariato per raccogliere opinioni e suggerimenti in merito alle proposte presentate dalle istituzioni UE.
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InvestEU, il ruolo dei fondi strutturali
InvestEU è suddiviso quattro finestre di finanziamento:
- infrastrutture sostenibili
- ricerca, innovazione e digitalizzazione
- PMI
- investimenti sociali e competenze.
Per ogni finestra sono previsti due comparti:
- il comparto dell’UE, che si occuperebbe delle seguenti situazioni (testo prima lettura): fallimenti del mercato o situazioni di investimento subottimali connessi alle priorità politiche dell'Unione; fallimenti del mercato o situazioni di investimento subottimali che interessano tutta l'Unione e/o specifici Stati membri; fallimenti del mercato o situazioni di investimento subottimali, in particolare nuovi o complessi, che richiedono lo sviluppo di soluzioni finanziarie e strutture di mercato innovative;
- il comparto degli Stati membri si occuperebbe dei fallimenti del mercato o delle situazioni di investimento subottimali che interessano una o più regioni o uno o più Stati membri, per realizzare gli obiettivi strategici dei fondi di finanziamento in regime di gestione concorrente, in particolare per rafforzare la coesione economica, sociale e territoriale nell'Unione europea affrontando gli squilibri esistenti tra le sue regioni.
Nell’ambito di quest'ultimo comparto, ha spiegato Rajola, gli Stati membri potranno assegnare, su base volontaria, fino al 5% dei propri fondi strutturali per l’attivazione di strumenti finanziari con la garanzia di InvestEU.
In base alla bozza del regolamento, questa opzione potrà essere scelta dagli Stati membri in sede di accordo di partenariato oppure dalle Autorità di gestione in sede di revisione dei singoli Programmi operativi.
Nel dettaglio, gli importi assegnati da uno Stato membro sono utilizzati a copertura della parte della garanzia dell’UE concessa nell’ambito del comparto degli Stati membri, che copre le operazioni di finanziamento e di investimento nel Paese in questione.
L’istituzione di questa parte della garanzia dell’UE nell’ambito del comparto degli Stati membri è subordinata alla conclusione di un accordo di contribuzione tra la Commissione europea e il Paese interessato.
L’accordo di contribuzione dovrà contenere una serie di elementi, tra i quali:
- l’importo complessivo della parte della garanzia dell’UE nell’ambito del comparto degli Stati membri relativa allo Stato membro, il relativo tasso di copertura, l’importo del contributo dai fondi in regime di gestione concorrente, la fase di costituzione della copertura conformemente ad un piano finanziario annuale e l’importo della risultante passività potenziale da coprire con una garanzia back-to-back fornita dallo Stato membro interessato;
- la strategia consistente nei prodotti finanziari e nel loro coefficiente di leva minimo, la copertura geografica, il periodo di investimento e, se del caso, le categorie di destinatari finali e di intermediari ammissibili;
- il partner o i partner esecutivi che hanno espresso interesse e l’obbligo della Commissione di informare gli Stati membri sul partner o sui partner esecutivi selezionati;
- il possibile contributo dei fondi in regime di gestione concorrente al polo di consulenza InvestEU;
- l’obbligo di riferire annualmente allo Stato membro, tra l’altro sulla base di pertinenti indicatori connessi agli obiettivi strategici contemplati dall'accordo di partenariato o dal programma;
- le disposizioni relative alla remunerazione della parte della garanzia dell’UE nel quadro del comparto degli Stati membri;
- la possibile combinazione con risorse nel quadro del comparto dell’UE, anche in una struttura a vari livelli, per conseguire una migliore copertura dei rischi.
Le intese sono attuate dalla Commissione mediante accordi di garanzia sottoscritti con i partner esecutivi.
L’altra grande novità di InvestEU sono infatti gli 'implementing partner', ha proseguito Rajola, ossia banche, istituti di promozione nazionali e istituti finanziari internazionali che potranno accedere alla garanzia dell’UE. Il partner principale del fondo sarà comunque, come già nel Piano Juncker, il gruppo Banca europea per gli investimenti (BEI).
> Proposta di regolamento della Commissione UE su Invest EU
La governance di InvestEU
Il testo di prima lettura dell’Europarlamento contempla l’affidamento della governance del fondo a tre comitati, integrando così la proposta della Commissione UE: un comitato consultivo, un comitato per gli investimenti edun comitato direttivo.
Quest’ultimo avrà il compito di determinare gli orientamenti strategici e operativi per InvestEU, mentre il comitato consultivo assisterà la Commissione e il comitato direttivo nella progettazione dei prodotti finanziari, prestando consulenza in merito agli sviluppi di mercato, ai fallimenti del mercato, alle situazioni di investimento e alle condizioni di mercato subottimali.
Un ruolo importante sarà quello del comitato per gli investimenti - ha sottolineato Rajola - che dovrà esaminare le operazioni di finanziamento e di investimento proposte dai partner esecutivi per l'ottenimento della copertura della garanzia dell'UE.
Il comitato per gli investimenti si riunirà in quattro formazioni diverse, corrispondenti alle finestre di InvestEU, ognuna delle quali composta da sei esperti esterni.
> Risoluzione del Parlamento europeo sulla proposta di regolamento
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