Politica Coesione post 2020: le conclusioni del confronto partenariale italiano
Pubblicate le conclusioni dei tavoli di confronto partenariale sulla programmazione della Politica di Coesione in Italia per il periodo 2021‐2027. Le parole d'ordine sono: continuità e semplificazione.
> Politica Coesione post 2020 – cosa chiedono banche e imprese italiane
In vista del prossimo ciclo di programmazione della politica di coesione, tra maggio e ottobre 2019, sono stati organizzati a Roma oltre 20 incontri che hanno coinvolto direttamente amministrazioni ed esponenti del partenariato economico, sociale e della società civile.
Politica Coesione post 2020, cinque tavoli per mettere a confronto i partner italiani
Il confronto partenariale si è articolato in cinque tavoli tematici, uno per ciascuno degli obiettivi individuati dalla Commissione UE nella sua proposta di regolamento:
- tavolo 1: un’Europa più intelligente
- tavolo 2: un’Europa più verde
- tavolo 3: un’Europa più connessa
- tavolo 4: un’Europa più sociale
- tavolo 5: un’Europa più vicina ai cittadini
I lavori dei tavoli hanno tenuto conto degli “Orientamenti in materia di investimenti finanziati dalla politica di coesione 2021-2027 per l'Italia” espressi nell’Allegato D al Country Report 2019, che costituisce la base per il dialogo tra l'Italia e i servizi della Commissione in materia.
Sul sito del Ministero per il Sud e la coesione territoriale sono ora disponibili le conclusioni dei lavori dei 5 tavoli.
> Consulta le conclusioni dei tavoli
I principali esiti dei tavoli di confronto partenariale
Il 22 ottobre si è svolta l'assemblea plenaria dei tavoli partenariali della programmazione 2021-2027, a cui ha partecipato anche il Ministro per il Sud e la Coesione Territoriale, Giuseppe Provenzano.
Nel corso della riunione sono state presentate le analisi e le posizioni cui sono giunti i partner italiani nell'ambito dei rispettivi tavoli tematici, che hanno visto le adesioni di oltre 2.400 soggetti.
Nel dettaglio, il tavolo tematico 1 "un’Europa più intelligente" ha proposto di delineare sin d'ora orizzonti di finanziamento pluriennali - coordinando le risorse europee con quelle nazionali - allo scopo di definire linee di intervento a supporto dell'innovazione, della digitalizzazione, della trasformazione economica e delle PMI. Tra le misure suggerite ci sono, oltre alle attività di ricerca collaborativa, anche il credito d'imposta e i voucher per l'upgrading tecnologico delle micro e piccole imprese.
> Politica Coesione post 2020: Italia, misure per Europa piu' intelligente
Per quanto l'obiettivo "un’Europa più verde" il tavolo tematico 2 ha suggerito una serie di azioni ripartite tra cinque ambiti di intervento prioritari:
- energia
- clima e rischi
- risorse idriche
- economia circolare
- biodiversità, infrastrutture verdi e inquinamento
cui si aggiungono ambiti trasversali, che prevedono, tra le altre cose, concrete sinergie e complementarietà con il FEASR.
> Approfondimento sul tavolo tematico 2 "Un'Europa più verde"
Il tavolo tematico 3, invece, ha individuato le priorità d'azione che l'Italia dovrà mettere in atto per un’Europa più connessa, rafforzando in primis gli investimenti nelle reti strategiche digitali e nei trasporti. Per questo motivo sarà data continuità al Piano Nazionale BUL e ai lavori per completare le reti e i nodi TEN-T.
> Approfondimento sul tavolo tematico 3 "Un'Europa più connessa"
Per un'Europa più sociale il tavolo tematico 4 ha delineato una serie di elementi chiave per sostenere l'attuazione del Pilastro europeo dei diritti sociali e gli investimenti per la formazione, l'occupazione, l'accesso alla sanità, ecc. I partner hanno sottolineato la necessità di favorire le connessioni tra i diversi soggetti coinvolti nella programmazione e nell’attuazione degli interventi, promuovendo interventi innovativi e azioni di capacity building.
Il tavolo 5 "un'Europa più vicina ai cittadini", infine, ha individuato una serie di argomenti di rilievo da prendere in considerazione per sostenere le strategie sviluppate a livello locale e dell'agenda urbana. In particolare si suggerisce di privilegiare gli investimenti in cinque aree: servizi per i cittadini, inclusione sociale, green, cultura, digitale e filiere locali.
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