Bilancio UE 2018 – ok a finanziamenti per lavoro, immigrazione e terremoto
Il Consiglio dell'Unione ha adottato la sua posizione sul budget UE per il 2018, in vista del negoziato con il Parlamento europeo
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Priorità ai finanziamenti per crescita, lavoro, sicurezza e gestione dei flussi migratori, ma anche margini finanziari sufficienti per rispondere ad esigenze e crisi impreviste. Questo il senso della posizione sul bilancio UE 2018 che il Consiglio ha adottato lunedì 4 settembre e che sarà al centro dei negoziati con il Parlamento europeo.
La posizione del Consiglio sul budget 2018 garantisce "risorse adeguate a sostegno dell'esecuzione delle priorità politiche dell'Unione e rende più solida la posizione fiscale dell'Unione aumentando il tasso di flessibilità del bilancio", ha commentato il viceministro delle Finanze estone e capo negoziatore per il Consiglio Märt Kivine.
Impegni per 159 miliardi di euro
La posizione del Consiglio prevede impegni per 158,9 miliardi di euro, a fronte dei 161 miliardi di euro proposti inizialmente dalla Commissione europea, e pagamenti per 144,4 miliardi.
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Nella visione degli Stati membri, oltre 122,5 miliardi dovrebbero essere utilizzati per stimolare la crescita, gli investimenti e la creazione di posti di lavoro.
Le risorse andranno quindi a incrementare gli stanziamenti di programmi quali:
- Horizon 2020, con 10,6 miliardi in impegni e 10,8 miliardi in pagamenti, pari al 2,6% e del 5,8% in più rispetto al 2017,
- Connecting Europe Facility (CEF), con 4,3 miliardi in impegni e 2,1 miliardi in pagamenti (+3,9% e +31,7%),
- Erasmus+, con 2,3 miliardi in impegni (+9,5%) e 2,1 miliardi in pagamenti (+13,1%),
- Iniziativa europea per i giovani, con 233,3 milioni in impegni e 600 milioni in pagamenti.
Si tratta delle principali priorità del bilancio UE 2018, insieme alla spesa per la sicurezza dei cittadini europei e la gestione della crisi migratoria, settori per i quali gli Stati membri hanno confermato gli importi proposti dalla Commissione UE.
Gli importi ammontano a 720 milioni in impegni e 481,2 milioni in pagamenti nell'ambito del Fondo sicurezza interna, a 719,2 milioni in impegni e 594,4 milioni in pagamenti per il Fondo asilo, migrazione e integrazione e a 200 milioni in impegni e 220,6 milioni in pagamenti per il Meccanismo europeo di emergenza.
Via libera al sostegno UE per il terremoto in Centro Italia
Il Consiglio ha anche approvato due proposte per attingere al bilancio dell'Unione del 2017 in modo da fornire assistenza alle regioni del Centro Italia colpite dai terremoti verificatisi tra l'agosto 2016 e il gennaio 2017.
A titolo del Fondo di solidarietà dell'Unione europea (FSUE) saranno mobilitati oltre un miliardo e 196 milioni di euro in stanziamenti di impegno e di pagamento, di cui 30 milioni già versati con l'anticipo del dicembre 2016.
Lo stanziamento, che dovrà essere confermato in plenaria dal Parlamento europeo, sarà utilizzato per costruire nuove soluzioni abitative, per riparare le infrastrutture distrutte dal sisma e per mettere in sicurezza gli edifici pubblici e il patrimonio architettonico e culturale.
Pagamenti in aumento per rimborsi fondi SIE
A confronto con il budget 2017, nel bilancio 2018 gli impegni crescono dello 0,6% e i pagamenti del 7,4%. Un incremento, quest'ultimo, legato all'avanzamento dei programmi finanziati dai fondi strutturali e di investimento europei (SIE) 2014-2020, ormai in fase di piena attuazione.
A fine agosto 2017, i programmi cofinanziati dai fondi SIE hanno ricevuto un totale di 58 miliardi di euro e nei prossimi mesi si assisterà a un notevole incremento sia dei prefinanziamenti (iniziali e annuali) che dei pagamenti intermedi a titolo di rimborso delle spese dichiarate.
Proprio alla luce di queste esigenze, l'Esecutivo UE aveva chiesto maggiori risorse per coprire i pagamenti da effettuare nel corso del prossimo anno, proponendo un aumento dell'8,1% rispetto al bilancio 2017. Il 7,4% in più proposto invece dal Consiglio potrebbe comunque essere rimesso in discussione dal Parlamento europeo.
Il negoziato con il Parlamento europeo
Con l'adozione della posizione del Consiglio la parola passa infatti al Parlamento UE, che potrà adottare emendamenti al testo entro il 26 ottobre. A quel punto, a partire dal 31 ottobre, si aprirà un periodo di conciliazione della durata di tre settimane, che vedrà le due istituzioni impegnate, insieme alla Commissione europea, nella ricerca di un compromesso.
L'obiettivo della conciliazione è infatti raggiungere una posizione condivisa sul bilancio UE 2018 entro il 20 novembre, in modo da procedere all'adozione formale del testo.
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