HERA Incubator e aumento produzione vaccini: così l’UE contrasta le varianti del Covid
Oltre a individuare le nuove varianti del Covid e a velocizzare l’autorizzazione dei vaccini che le trattano, il Piano HERA Incubator rafforzerà la produzione dei vaccini in Europa grazie ad una grande alleanza tra pubblico e privato.
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La Commissione UE ha presentato oggi il Piano europeo contro le varianti del Covid che mira a rafforzare le difese dell’Unione davanti al crescente numero di mutazioni del virus.
Il pericolo che si profila all'orizzonte è infatti quello che i vaccini che si stanno mettendo a punto possano ad un certo punto non essere più efficaci contro una nuova variante del Covid, facendo ripiombare l'Europa nell’incubo dei primi mesi della pandemia.
Per questo la Commissione ha varato un Piano - l’HERA Incubator - che collaborerà con ricercatori, aziende biotecnologiche, produttori e autorità pubbliche (in Europa e nel mondo) per rilevare le nuove varianti, fornire incentivi per sviluppare vaccini (nuovi e adattati), accelerarne il processo di approvazione (sulla falsa riga di quello seguito per i vaccini antinfluenzali) e assicurare l'aumento della capacità di produzione in Europa.
Il Piano UE per aumentare la produzione dei vaccini
La terza priorità del Piano europeo contro le varianti del Covid è, dunque, l’aumento della produzione dei vaccini in Europa che sarà portata avanti grazie ad un mix di azioni, tutte essenzialmente basate sulla collaborazione tra pubblico e privato.
Tra queste c’è anzitutto l’aggiornamento (o la conclusione di nuovi) Advance Purchase Agreements, cioè gli Accordi di acquisto anticipato che aiutano a ridurre i rischi degli investimenti privati nello sviluppo precoce della capacità di produzione per quei vaccini che sono ancora nelle prime fasi della sperimentazione clinica. Sulla base però delle lezioni imparate in questi mesi, qualsiasi Accordo di acquisto anticipato (nuovo o aggiornato) avrà come prerequisito quello di presentare un piano dettagliato e credibile che dimostri la capacità di produrre vaccini nell'UE, sulla base di un calendario affidabile.
Per evitare inoltre che eventuali strozzature nella fornitura di materie prime o nella produzione possano frenare la disponibilità dei vaccini, è stata creata anche la “Task Force for Industrial Scale Up” che funge da helpdesk one-stop-shop per qualsiasi domanda e supporto operativo per affrontare i colli di bottiglia.
Particolarmente importante sarà anche la possibilità di promuovere (se necessario) uno specifico Meccanismo di rilascio delle licenze su base volontaria per consentire la condivisione del know-how tecnico attraverso partenariati industriali di pre-produzione del vaccino, al fine di aumentarne la produzione.
Infine verrà lanciato il Progetto EU-FAB, un network per assicurare la capacità di produzione di vaccini e medicinali a livello europeo.
Come verranno finanziate le azioni proposte?
La Commissione investirà in vari aspetti del programma, tra cui:
- 75 milioni di euro per sostenere il sequenziamento genomico negli Stati membri e per sviluppare nuovi test standardizzati per le varianti;
- 150 milioni di euro per progetti di ricerca esistenti e nuovi sulle varianti nell'ambito di Horizon Europe.
E’ previsto anche il completamento dell’Emergency Support Instrument e l’impiego dell’InnovFin Infectious Diseases Finance Facility di Horizon 2020, oltre che di InvestEU per il finanziamento degli Advance purchase agreements.
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Verso un’Autorità europea per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie (HERA)
L’HERA Incubator e i suoi capisaldi rappresentano solo il primo passo verso un progetto di più lungo periodo che prevede la creazione della European Health Emergency Preparedness and Response Authority (HERA).
HERA sarà una struttura permanente che oltre a valutare i rischi, opererà per favorire i trasferimenti di tecnologia, le capacità di produzione, la mappatura dei pericoli nelle catene di approvvigionamento e la ricerca e lo sviluppo di vaccini e farmaci.
In tale contesto anche il Progetto EU-FAB è destinato a rimanere diventando, nel lungo periodo, una risorsa per la futura Autorità europea HERA.
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