Internazionalizzazione: le competenze passano agli Esteri
Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto-legge che sposta le competenze in materia di internazionalizzazione dal Ministero dello Sviluppo economico alla Farnesina. Un cambiamento non irrilevante che, come prima conseguenza, avrà anche il cambio di cappello sull’ICE.
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E’ una piccola rivoluzione copernicana quella che è stata compiuta ieri in CdM. Con questa operazione, infatti, la Farnesina si intesta la direzione di tutte le politiche in materia di internazionalizzazione, sottraendole dalla sfera del MISE. Non solo, quindi, promozione del Made in Italy ed export, ma anche accordi commerciali e attrazione degli investimenti esteri.
Il primo, tangibile effetto della decisione sarà il trasferimento della gestione dell’Agenzia per la promozione all’estero e l'internazionalizzazione delle imprese (ITA-ICE) - e di tutte le sue attività - dal Ministero dello Sviluppo economico al MAECI. L’esercizio diretto della vigilanza su ICE-Agenzia sarà infatti svolto dalla Farnesina ma - si legge sul sito degli Esteri - d’intesa con il Ministero dello Sviluppo economico.
Si tratta di un cambio di passo non indifferente che porterà sempre più la diplomazia economica al centro della politica estera italiana.
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Quanto vale la delega all'internazionalizzazione?
In un articolo dell’8 settembre, il Sole 24 Ore stimava che l’operazione dovrebbe avere un valore che si aggira sui 300 milioni di euro.
E’ questo, infatti, l’ammontare dei fondi che dovrebbero passare dalle casse del MISE a quelle del MAECI.
Ai 170 milioni di fondi promozionali, infatti, si andrebbero a sommare i 75 milioni legati al funzionamento dell’ICE (oltre 800 persone tra sede romana ed estere) e i 50 milioni di fondi europei del piano Export Sud che sono gestiti direttamente dall’Agenzia ICE.
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I vantaggi dell’operazione
Nelle intenzioni del Ministero guidato dal neo-ministro Luigi Di Maio, si tratta di una modifica dell'assetto nazionale legato all'internazionalizzazione che dovrebbe portare ad un miglioramento della capacità dello Stato nel sostenere la proiezione del tessuto economico-produttivo italiano sui mercati esteri.
Due sono i vantaggi evidenziati nella nota pubblicata sul sito del MAECI.
In primo luogo, la gestione unitaria della proiezione internazionale del Paese in capo ad un solo Ministero porterà ad un rafforzamento della tutela degli interessi nazionali sui mercati esteri, grazie all’aumento del peso della diplomazia economica nella politica estera nazionale.
L’altro vantaggio sarà invece la creazione, per le imprese, di un unico referente istituzionale sui temi dell'internazionalizzazione e della politica commerciale. Negli anni passati, infatti, con l’aumento dell'attivismo della Farnesina nel campo dell’internazionalizzazione i due Ministeri si sono spesso trovati ad agire contemporaneamente sugli stessi fronti. D’ora in avanti, invece, con l’attribuzione esclusiva della delega al MAECI, si dovrebbe arrivare ad avere una razionalizzazione della governance con la creazione di un’unica piattaforma per l'internazionalizzazione.
In termini concreti il MAECI auspica, quindi, una maggiore integrazione delle attività delle 128 Ambasciate e degli 80 Consolati con i 78 Uffici all’estero dell’ICE.
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Il Turismo torna al Ministero dei beni culturali
Durante lo stesso Consiglio dei Ministri è stato approvato anche, il passaggio della delega sul Turismo dall'Agricoltura al Ministero dei Beni culturali guidato (nuovamente) da Dario Franceschini.
Si tratta, in realtà, di un ritorno alle origine dopo la parentesi degli ultimi due anni in cui la delega al Turismo era stata attribuita al Mipaaf. D’ora in avanti, invece, politiche culturali (incluso il cinema) e turismo torneranno a viaggiare assieme.
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