Sisma Centro Italia: proroga scadenze e chiarimenti
Anche se l'ordinanza che proroga le scadenze per la presentazione delle richieste di contributo e delle schede AEDES è ancora in fase di bollinatura, la proroga è già in vigore. A tranquillizzare i cittadini è il Commissario straordinario per la ricostruzione che dà anche chiarimenti sulle strutture amovibili.
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Davanti alle preoccupazioni di professionisti e cittadini per la mancata pubblicazione dell’ordinanza che proroga i termini per l’invio delle richieste di contributo e delle schede AEDES, il Commissario per la ricostruzione ha confermato che il provvedimento - in fase di bollinatura da parte della Corte dei Conti - è comunque già in vigore.
La proroga dei termini
I cittadini terremotati che non hanno ancora presentato la richiesta di contributo attraverso i loro professionisti di fiducia, potranno farlo nel 2020.
Sono slittati infatti al nuovo anno i termini per l’invio delle domande di contributo sia per i danni lievi, che per quelli gravi. Più nel dettaglio le nuove scadenze sono:
- il 30 giugno 2020 per chi ha subito danni lievi;
- il 31 dicembre 2020, invece, in caso di danni gravi.
L’ordinanza che dovrebbe essere pubblicata a breve, una volta terminato l’iter di approvazione formale da parte della Corte dei Conti, è una delle quattro approvate nel corso della Cabina di coordinamento del 19 dicembre 2019.
Già in vigore, poi, è anche la proroga per la presentazione delle schede AEDES ancora da periziare. Anche in questo caso i professionisti hanno tempo fino al 31 dicembre 2020 per la presentazione di questa documentazione da consegnare unitamente al progetto. E’ stato infatti fissato per la fine dell’anno il termine per la consegna dei progetti delle attività produttive per i quali è stata prevista un’anticipazione sull’erogazione del contributo laddove sia necessaria la delocalizzazione.
Chiarimenti sulle strutture temporanee e amovibili
Il 31 dicembre 2019, inoltre, il Commissario straordinario ha anche pubblicato una serie di chiarimenti sulle disposizioni finalizzate a consentire l’installazione di strutture abitative temporanee ed amovibili, da parte dei proprietari degli immobili inagibili.
E’ stato infatti chiarito che la disposizione “si applica indistintamente sia ai proprietari residenti che non residenti, in quanto la norma fa riferimento generico agli immobili distrutti o danneggiati. Diversamente il legislatore nella norma avrebbe individuato puntualmente i beneficiari”.
La misura, originariamente prevista dal Decreto terremoto 189-2016 e poi integrata dal DL 32-2019, è stata varata per scongiurare fenomeni di abbandono del territorio nei comuni con oltre il 50% degli edifici dichiarati inagibili.
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