UE, novita' IVA 2020 su commercio online e semplificazioni per piccole imprese
Novità in arrivo sul fronte dell'IVA. Il Consiglio UE, infatti, ha adottato nuove norme per ridurre le frodi fiscali nel commercio elettronico e gli oneri amministrativi per le piccole imprese. Le disposizioni si applicheranno rispettivamente dal 2024 e dal 2025.
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Il Consiglio europeo ha adottato ieri due nuove norme in materia di IVA che mirano rispettivamente ad agevolare l'individuazione delle frodi fiscali nelle operazioni transfrontaliere di commercio online e a ridurre gli oneri amministrativi e i costi di conformità per le piccole imprese.
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Commercio online: le nuove norme sullo scambio dei dati contro le frodi fiscali
Più nel dettaglio, le prime misure consentiranno la raccolta armonizzata, da parte degli Stati membri, della documentazione resa disponibile per via elettronica da prestatori di servizi di pagamento quali ad esempio le banche.
In aggiunta sarà creato un nuovo sistema elettronico centrale per l'archiviazione delle informazioni sui pagamenti e per l'ulteriore trattamento di tali informazioni da parte dei funzionari nazionali antifrode.
Le nuove disposizioni, che si applicheranno a partire dal 1° gennaio 2024, mettono mano a due testi legislativi:
- La Direttiva IVA dove, adesso, viene introdotto l'obbligo per i prestatori di servizi di pagamento di conservare la documentazione sui pagamenti transfrontalieri relativi al commercio elettronico, per renderli disponibili alle autorità fiscali nazionali. Il tutto, ovviamente, sotto condizioni rigorose, comprese quelle relative alla tutela dei dati;
- Il Regolamento sulla cooperazione amministrativa nel settore dell'IVA, in cui ora vengono dettagliate le modalità di collaborazione tra le autorità fiscali in questo settore per: individuare le frodi sull’IVA e controllare il rispetto degli obblighi in materia di IVA.
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Norme semplificate per le piccole imprese
Oltre alle frodi sull’IVA, ieri il Consiglio è intervenuto anche sulla semplificazione delle disposizioni per le piccole imprese, ampliando la platea di soggetti europei che può usufruire della normativa più leggera in materia di IVA.
Le misure adottate, infatti, puntano a ridurre gli oneri amministrativi e i costi di conformità per le piccole imprese e a creare un contesto fiscale che contribuisca alla crescita delle piccole imprese e alla maggiore efficienza dei loro scambi transfrontalieri.
Il dato di partenza alla base della modifica approvata ieri è che le imprese, oltre ad avere obblighi amministrativi in materia di IVA, fungono anche da esattori di tale imposta. In questo modo, però, i costi di conformità che si generano sono proporzionalmente più elevati per le piccole imprese rispetto a quelle più grandi.
Se è vero che l'attuale sistema dell'IVA prevede comunque un'esenzione dall'IVA per le piccole imprese, questa ad oggi è disponibile solo per i soggetti nazionali.
La riforma concordata ieri, invece, permetterà di applicare un'esenzione dall'IVA simile, anche alle piccole imprese stabilite in altri Stati membri.
In particolare le nuove disposizioni - e che si applicheranno dal 1° gennaio 2025 - prevedono che le piccole imprese possano beneficiare di norme di conformità semplificate in materia di IVA qualora:
- Il loro volume d'affari annuo rimanga al di sotto di una soglia fissata dallo Stato membro interessato, che non può superare gli 85mila euro;
- E, a determinate condizioni, anche le piccole imprese che non superano tale soglia stabilite in altri Stati membri potranno beneficiare del regime semplificato, qualora il loro volume d'affari annuo totale in tutta l'UE non sia superiore a 100mila euro.
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