CES 2018 – quali sono le startup italiane in mostra a Las Vegas
Dai dispositivi medici alla mobilità, dalle mappe per non vedenti al robot-fattorino. Chi sono le startup che rappresenteranno l’Italia alla più importante fiera dell’elettronica e della tecnologia.
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Anche una delegazione italiana al CES 2018, la più importante fiera dell’elettronica e della tecnologia, che inaugura i trend tecnologici dell’anno e che si terrà dal 9 al 12 gennaio a Las Vegas.
A riunire le eccellenze del Made In Italy, TILT (Teorema Incubation Lab Trieste), uno dei più importanti Digital Hub del Paese. L’iniziativa ha ricevuto il patrocinio del ministero dello Sviluppo economico e il sostegno di enti pubblici e privati: l’Apsti (Associazione dei Parchi Scientifici e Tecnologici Italiani), UniCredit StartLab, Italia Startup, e-Novia, Industrio.
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Ecco i primi nomi di chi avrà un espositore all’International Consumer Electronics Show 2018.
Le startup italiane che parteciperanno al CES 2018
Fra le italiane che volano a Las Vegas c’è Avanix, startup innovativa fondata nel 2014 da ingegneri esperti in elettronica e dispositivi medici con l’obiettivo di ideare e sviluppare soluzioni nell’ambito della salute, il benessere e la sicurezza, che intende semplificare la vita quotidiana delle persone e migliorare l’interazione tra loro e con l’ambiente che li circonda.
Sempre nel settore “wereable” figura Woolf, il dispositivo ideato dalla startup veronese Netgrid che segnala ai motociclisti la presenza di misuratori di velocità, ostacoli ed altri punti sensibili attraverso un sistema di vibrazione.
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E ancora, One, anello interattivo realizzato dalla startup Verso che riconosce i movimenti della mano e li traduce in comandi per computer e smartphone, trasformando di fatto il corpo in un controller.
Si rivolge ai non vedenti Beltmap, cintura che funge da “cane guida elettronico” che, attraverso un’assistente vocale, vibrazioni e il servizio di mappe pedonali di Google Maps permette ai non vedenti di muoversi in tutte le città.
Si rivolge al mercato dell’home delivery Yape, un robot fattorino con intelligenza artificiale in grado di muoversi sui marciapiedi e di attraversare la strada per portare a termine le consegne in tempi record, evitando il traffico e le emissioni inquinanti.
Borse intelligenti: è l’innovazione proposta da VinOled, startup pugliese che connette borse e valigie.
Lo sport, e in particolare il ciclismo, è il core business di Blubrake, dispositivo elettronico ultraleggero integrato nel telaio della bicicletta che aiuta il ciclista a frenare al meglio, massimizzando allo stesso tempo la sicurezza e la performance sportiva, e Hiride, specializzata in sospensioni smart per mountain bike.
Dalle due alle quattro ruote con MyAir, startup milanese che grazie alla costruzione di sistemi cloud per la raccolta dati permette di stilare assicurazioni on demand per le auto connesse.
Ci porta nel mondo del gaming e della realtà aumentata Proxy42, startup attiva tra San Francisco, Trento e Torino che ha progettato un lasertag da fissare sugli smarthone per trasformare la realtà in una “battaglia virtuale”.
La bolognese Jarvis porta al CES Iooota, device che permette di collegare e gestire gli oggetti di casa e ufficio, dalle luci ai termostati, passando per porte e prese elettriche.
Gamification, ma dei processi aziendali, è il core di Officina, startup nata nel 2015 che a Las Vegas porta l’app di event-sharing Nowr, “Now where you are”, che mira a far vivere in prima persona gli eventi che accadono attorno all’utente, stimolandolo ad esserne parte attiva.
Qualità dell’aria al centro di Upsense, startup trentina che propone due dispositivi – Wave e Air – che permettono di misurare rispettivamente l’esposizione alle radiazioni elettromagnetiche e l’umidità o la quantità di monossido di carbonio in ambienti chiusi.
La calabrese Gipstech si concentra sui servizi di localizzazione fornendo una piattaforma di localizzazione indoor e una tecnologia di navigazione interna avanzata che consente di localizzare persone e oggetti all’interno di qualsiasi edificio, dove il GPS non è di alcun aiuto.
A proporre nuove soluzioni per incentivare il ricorso ai veicoli elettrici contribuisce anche ShargeMe, che promette di rivoluzionare il mondo delle auto elettriche attraverso la condivisione della ricarica: la startup vuole mettere in contatto domanda e offerta, permettendo a chi possiede un’auto elettrica con la batteria carica di vendere parte della sua energia a chi deve rifornirsi.
Dal Politecnico delle Marche arriva Emoj, che propone un servizio di customer-oriented marketing finalizzato ad aiutare i clienti a potenziare le relazioni tra marchio e consumatore tramite l'analisi e l'ottimizzazione dell'imprint emozionale. Ovvero le esperienze che stimolano le decisioni di acquisto immediato, e lo sviluppo di connessioni emozionali a lungo termine che migliorano la performance e di conseguenza i guadagni dell'azienda.
Infine, due le startup nostrane attive nel settore agricolo che esporranno al CES 2018: Agricolous e Bentur. La prima fornisce un ecosistema cloud a supporto di coltivatori per ottimizzare il lavoro grazie all’analisi dei dati, mentre la seconda propone Spirugrow, un sistema innovativo e automatizzato per la produzione di Spirulina.