Energia - accordo UE su efficienza e governance
Dopo quello sulle rinnovabili, i negoziatori UE trovano l’accordo su altri due dossier del pacchetto energia 2030, efficienza energetica e governance dell’Energy Union.
> Accordo UE rinnovabili - cosa ne pensano industria e ambientalisti
Raggiunto nella notte l’accordo tra Commissione, Parlamento e Consiglio UE su due provvedimenti chiave del Pacchetto Energia 2030, quelli relativi alle nuove regole per l’efficienza energetica e la governance dell'Energy Union.
I via libera seguono l’ok alla revisione della direttiva sulla prestazione energetica dell'edilizia (EPBD) - pubblicata ieri in Gazzetta ufficiale dell’Unione europea e che entrerà in vigore il 9 luglio 2018 - e l’accordo raggiunto il 14 giugno sul dossier rinnovabili, che fissa un target del 32% al 2030.
Efficienza energetica: cosa prevede l’accordo UE
Dopo sei round negoziali Stati membri ed eurodeputati hanno trovato un punto d’incontro sulla revisione della direttiva efficienza energetica, fissando un obiettivo del 32,5% al 2030, con una clausola di revisione al rialzo entro il 2023.
Un punto d’incontro che si pone esattamente a metà strada tra le richieste di Consiglio e Parlamento, rispettivamente del 30% e 35%. Ma nell’accordo non ci sarebbe alcun riferimento al carattere vincolante del target, che diverrebbe piuttosto “obiettivo principale”.
Il testo estende inoltre l’obbligo annuale di risparmio energetico oltre il 2020 e rafforza le norme sulla misurazione individuale e sulla fatturazione dell’energia termica, offrendo ai consumatori – soprattutto quelli in condomini con sistemi di riscaldamento collettivi – diritti più chiari sul fronte dell’informazione, consentendo loro di comprendere e controllare meglio le bollette del riscaldamento.
Agli Stati membri si richiede di disporre di norme nazionali trasparenti sulla ripartizione del costo del riscaldamento, del raffrescamento e del consumo di acqua calda negli edifici multi-appartamento e multiuso con sistemi collettivi per tali servizi.
“Il nuovo obiettivo del 32,5% aumenterà la competitività industriale, creerà posti di lavoro, ridurrà le bollette, contribuirà a combattere la povertà energetica e migliorerà la qualità dell'aria”, sottolinea il commissario UE per l’Azione per il clima Miguel Arias Canete.
Governance dell’Energy Union: cosa prevede l’accordo UE
Sempre nella notte, i negoziatori hanno trovato un accordo sul dossier relativo alla governance dell’Unione dell’Energia. Accordo che punta a un‘economia zero-emissioni “il prima possibile”, ma non definisce una data.
La Commissione dovrà presentare una proposta entro il 1° aprile 2019 per definire una strategia UE 2050 per le emissioni di gas a effetto serra in linea con l‘Accordo di Parigi, con un’analisi che tenga conto di due elementi: il rimanente “bilancio del carbonio” a livello globale e dell’UE per mantenere il riscaldamento globale “ben al di sotto dei 2° C” e vicino a 1,5° C; gli scenari per il contributo europeo verso l’obiettivo di zero emissioni nette (quindi il raggiungimento dell’equilibrio CO2 in uscita e CO2 eliminata) per il 2050 e quello di emissioni negative nel periodo seguente.
Gli Stati membri dovranno presentare i piani nazionali per l’energia e il clima per il 2030 entro fine anno, ed entro la fine del 2019 aggiungervi quelli di decarbonizzazione al 2050.