Sismabonus - le idee del Governo per potenziare la misura
Intervenendo nel corso della presentazione della giornata nazionale della prevenzione sismica, in programma il 30 settembre, Toninelli annuncia l’apertura di un tavolo con ingegneri e architetti per potenziare il sismabonus.
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“Rendere detraibile fiscalmente anche la valutazione sismica dell’edificio, anche se non seguita dall’esecuzione delle opere”. Così il titolare del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti Danilo Toninelli intende potenziare la detrazione per i lavori di miglioramento ed adeguamento sismico degli edifici, meglio nota come sismabonus.
Il rinnovo della misura nella prossima Manovra è quasi certo, già nei giorni scorsi il capo della segreteria tecnica del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Dimitri Dello Buono aveva dato indicazioni in tal senso.
Benché necessario in un Paese come l’Italia, con l’85% della superficie nazionale e il 70% dei Comuni in aree a significativo rischio sismico, il sismabonus fatica a partire, complici anche una serie di problematiche che riguardano controlli e certificazioni.
“Apriremo un tavolo con ingegneri e architetti” per potenziarlo, annuncia Toninelli partecipando alla presentazione della Giornata nazionale della prevenzione sismica, in programma domenica 30 settembre.
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Giornata nazionale della prevenzione sismica
Il 30 settembre 500 piazze italiane saranno costellate da punti informativi per favorire la cultura della prevenzione sismica e la conoscenza degli strumenti fiscali messi a disposizione dallo Stato per migliorare la sicurezza delle abitazioni.
L’iniziativa è promossa da Fondazione Inarcassa, Consiglio Nazionale degli Ingegneri e Consiglio Nazionale degli Architetti con il supporto scientifico del Consiglio superiore dei Lavori pubblici, Dipartimento protezione civile, Conferenza dei Rettori Università Italiane e Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria sismica.
"In Italia il terremoto è, purtroppo, un evento ricorrente. Ogni 4-5 anni ci troviamo a dover affrontare le conseguenze di una scossa molto forte”, spiega Armando Zambrano, presidente del Consiglio nazionale degli ingegneri, “eppure continuiamo a lavorare solo sull’emergenza: oggi spendiamo circa 4 miliardi di euro l’anno per interventi post-terremoto. Quando un euro speso in prevenzione ne fa risparmiare almeno otto dopo una catastrofe”.
Fondi per la prevenzione del rischio sismico
Parallelamente, approda in Gazzetta ufficiale il decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 9 agosto 2018 relativo alla ripartizione dei contributi per gli interventi di prevenzione del rischio sismico, relativa all'annualità 2016.
Si tratta di oltre 70 milioni di euro destinati a:
- indagini di microzonazione sismica e analisi della Condizione Limite per l’Emergenza;
- interventi strutturali di rafforzamento locale o di miglioramento sismico, o, eventualmente, di demolizione e ricostruzione, degli edifici di interesse strategico e delle opere infrastrutturali;
- interventi strutturali di rafforzamento locale o di miglioramento sismico o, eventualmente, di demolizione e ricostruzione di edifici privati.
Risorse che verranno ripartite fra le Regioni:
- Abruzzo: 5.113.061,44 euro;
- Basilicata: 3.150.932,08 euro;
- Calabria: 10.085.609,15 euro;
- Campania: 9.789.176,36 euro;
- Emilia-Romagna: 4.368.419,39 euro;
- Friuli-Venezia Giulia: 2.494.943,90 euro;
- Lazio: 4.363.657,73 euro;
- Liguria: 754.989,94 euro;
- Lombardia: 812.824,05 euro;
- Marche: 3.276.782,30 euro;
- Molise: 3.611.173,49 euro;
- Piemonte: 566.037,85 euro;
- Puglia: 3.145.407,19 euro;
- Sicilia: 9.901.290,84 euro;
- Toscana: 2.919.717,62 euro;
- Umbria: 3.358.528,06 euro;
- Veneto: 2.872.408,80 euro.