Politica Coesione – le mosse del Governo per accelerare la spesa
Riduzione del tasso di cofinanziamento nazionale a otto Programmi Operativi a valere sui fondi UE e pressing sulle Regioni in merito ai Patti per lo sviluppo finanziati dal Fondo Sviluppo e Coesione. Così il Ministero per il Sud punta a centrare i target al 31 dicembre 2018.
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Sono cinque i Programmi Operativi 2014-2020 che sperimenteranno una riduzione del tasso di cofinanziamento nazionale per facilitare il raggiungimento dei target di spesa dei fondi europei al 31 dicembre 2018. La conferma arriva dall'Agenzia per la coesione territoriale, mentre la ministra per il Sud, Barbara Lezzi, chiede alle Regioni di velocizzare l'utilizzo del Fondo Sviluppo e Coesione, anche a costo di una riprogrammazione degli stanziamenti.
Taglio del cofinanziamento nazionale
Nelle scorse settimane il Governo ha chiesto alla Commissione europea di ridurre il tasso di cofinanziamento nazionale ai Programmi Operativi supportati dai fondi UE, così da aumentare il tasso di cofinanziamento europeo corrispondente e accelerare la spesa dei fondi UE. Attraverso questa mossa, l'Esecutivo intende facilitare il raggiungimento dei target previsti al 31 dicembre 2018 ed il rispetto della regola comunitaria dell’n+3.
La scadenza per richiedere di accedere a questa opportunità era stata fissata al 15 ottobre e ad oggi sono otto i Programmi Operativi interessati dalla riduzione del tasso di cofinanziamento. Di questi, cinque sono Programmi Operativi Nazionali, in particolare:
- PON Governance e Capacità Istituzionale, dal 29% al 25%,
- PON Città Metropolitane, dal 34% al 32%,
- PON Ricerca e Innovazione, dal 28% al 22%,
- PON Scuola per lo sviluppo, dal 46% al 44%,
- PON Inclusione, dal 33% al 29%.
Solo tre, invece, i Programmi Operativi Regionali, dal momento che molte Regioni del Centro-Nord sono pronte a centrare i target di fine anno e temono piuttosto che le risorse nazionali risparmiate finiscano su altri interventi a regia nazionale.
La riduzione del cofinanziamento interessa quindi:
- POR FESR Basilicata, dal 50% al 25%,
- POR FESR Sicilia, dal 25% al 20%,
- POR FESR FSE Molise, dal 50% al 40%.
La riduzione del cofinanziamento nazionale si concretizzerà solo una volta approvate le decisioni di modifica dei Programmi da parte della Commissione europea. Complessivamente l'operazione comporta il risparmio di 944 milioni di euro, da riprogrammare con il via libera del CIPE attraverso i Programmi Complementari nel rispetto del principio di territorialità, cioè il mantenimento delle risorse sui territori cui erano inizialmente destinate, come previsto e richiesto anche a livello europeo.
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Accelerare utilizzo Fondo Sviluppo e Coesione
Parallelamente all'intervento sui fondi europei, si lavora al fronte delle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione (FSC). In occasione della cabina di regia sulle risorse FSC, la ministra per il Sud Barbara Lezzi ha sollecitato le amministrazioni competenti ad accelerare la spesa, anche mediante un'opera di riprogrammazione degli stanziamenti.
La ministra ha anticipato alle istituzioni presenti che stanno per partire le richieste nei confronti dei presidenti delle Regioni del Mezzogiorno affinché, entro il 31 dicembre 2018, presentino al Ministero il cronoprogramma di avanzamento dei singoli Patti per lo sviluppo regionali e il termine entro i quali si procederà all’affidamento e all’inizio dei lavori relativamente ai progetti che al momento sono in fase di programmazione e progettazione.
Sempre alla scadenza del 31 dicembre 2018, ha ricordato Lezzi, le Regioni devono presentare una ricognizione sulle risorse e i progetti relativi alla programmazione 2007-2013 del Fondo Sviluppo e Coesione che non abbiano prodotto avanzamenti di spesa e dei Prograqmmi operativi FESR relativi alla programmazione 2000-2006 che siano già stati rendicontati, o siano in corso di rendicontazione.
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