Efficienza energetica - i contributi del decreto Crescita
Arriva in Gazzetta ufficiale il decreto direttoriale del 10 luglio 2019 che regola la concessione di contributi ai Comuni per la realizzazione di progetti di efficientamento energetico e di sviluppo territoriale sostenibile.
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La misura, prevista dalla legge di conversione del decreto Crescita e disciplinata dal decreto direttoriale del 14 maggio 2019, può contare su 500 milioni di euro a valere sul Fondo Sviluppo e Coesione (FSC).
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Le opere pubbliche che potranno accedere ai contributi
Gli interventi ammissibili rientrano in due macrocategorie.
Da una parte ci sono le opere pubbliche in materia di efficientamento energetico, che a loro volta si articolano in:
- interventi volti all’efficientamento dell’illuminazione pubblica, al risparmio energetico degli edifici di proprietà pubblica e di edilizia residenziale pubblica,
- interventi volti all’installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili.
Dall'altra, ci sono le opere pubbliche in materia di sviluppo territoriale sostenibile, che comprendono:
- interventi in materia di mobilità sostenibile,
- interventi per l’adeguamento e la messa in sicurezza di scuole, edifici pubblici e patrimonio comunale,
- interventi per l’abbattimento delle barriere architettoniche,
- interventi volti allo sviluppo sostenibile.
Le agevolazioni sono destinate ai Comuni che realizzano una o più delle opere previste a condizione che non abbiano già ottenuto un finanziamento a valere su fondi pubblici o privati, nazionali, regionali, provinciali o strutturali di investimento europeo e che gli interventi siano aggiuntivi rispetto a quelli già programmati sulla base degli stanziamenti contenuti nel bilancio di previsione dell’anno 2019.
L'altra condizione è che le opere siano avviate entro il 31 ottobre 2019, intendendo per data di inizio dell’esecuzione dei lavori la data di aggiudicazione definitiva del contratto.
A quanto ammontano le agevolazioni
L'importo dei contributi varia in relazione alla dimensione del Comune, in particolare:
- ai Comuni con popolazione inferiore o uguale a 5.000 abitanti è assegnato un contributo pari ad euro 50.000;
- ai Comuni con popolazione compresa tra 5.001 e 10.000 abitanti è assegnato un contributo pari ad euro 70.000;
- ai Comuni con popolazione compresa tra 10.001 e 20.000 abitanti è assegnato un contributo pari ad euro 90.000;
- ai Comuni con popolazione compresa tra 20.001 e 50.000 abitanti è assegnato un contributo pari ad euro 130.000;
- ai Comuni con popolazione compresa tra 50.001 e 100.000 abitanti è assegnato un contributo pari ad euro 170.000;
- ai Comuni con popolazione superiore compresa tra 100.001 e 250.000 abitanti è assegnato un contributo pari ad euro 210.000;
- ai Comuni con popolazione superiore a 250.000 abitanti è assegnato un contributo pari ad euro 250.000.
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Come richiedere i contributi
Ai fini dell’erogazione della prima quota del contributo, i Comuni, per attestare l’avvenuto inizio dell’esecuzione dei lavori, devono trasmettere, in relazione a ciascuna delle opere interessate, le informazioni relative a:
- a) Codice unico di progetto (CUP);
- b) Codice identificativo di gara (CIG) per lavori;
- c) data di inizio dell’esecuzione dei lavori;
- d) data prevista di fine lavori;
- e) costo dell’opera da realizzare, come indicato nel quadro economico risultante dall’aggiudicazione definitiva del contratto.
Le modalità di trasmissione telematica delle informazioni saranno definite, d’intesa con il Ministero dell’Economia e delle finanze, con successivo provvedimento. Nel frattempo, i Comuni possono trasmettere le informazioni indicate a mezzo posta elettronica certificata all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. , utilizzando lo schema di attestazione allegato al decreto direttoriale.
Una volta riscontrata la completezza delle informazioni trasmesse, il MISE stabilisce l’importo della prima quota di contributo spettante, pari al 50% del costo dell’opera, e ne autorizza l'erogazione.
Il saldo, determinato come differenza tra la spesa effettivamente sostenuta per la realizzazione del progetto e la quota già erogata, è corrisposto su autorizzazione del Ministero anche sulla base dei dati inseriti nel sistema di monitoraggio dall’ente beneficiario, in ordine al collaudo e alla regolare esecuzione dei lavori.
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Dal 2020 due programmi ad hoc per i Comuni sotto i 1.000 abitanti
Per creare continuità, dal 2020 è autorizzata l’implementazione del programma pluriennale per la realizzazione dei progetti relativi a investimenti nel campo dell’efficientamento energetico e dello sviluppo territoriale sostenibile.
Inoltre, per stabilizzare i contributi a favore dei Comuni per la messa in sicurezza di scuole, strade, edifici pubblici e patrimonio comunale e per l’abbattimento delle barriere architettoniche, dal 2020 è autorizzato l’avvio di un programma pluriennale ad hoc.
Successivi decreti del MISE, da emanare entro il 15 gennaio di ciascun anno, stabiliranno la ripartizione delle risorse che saranno messe a disposizione per realizzare tali programmi tra i Comuni con popolazione inferiore ai 1.000 abitanti.
Edilizia scolastica: cosa cambia
Per garantire la messa in sicurezza degli edifici pubblici adibiti a uso scolastico, la legge di conversione del decreto Crescita prevede anche che gli Enti locali beneficiari di finanziamenti e contributi statali possano avvalersi di Consip per gli acquisti di beni e servizi e di Invitalia per l’affidamento dei lavori.
> Decreto direttoriale del 14 maggio 2019
> Decreto direttoriale del 10 luglio 2019