Famiglia: prorogato il bando da 74 milioni per conciliazione vita-lavoro
C'è tempo fino a gennaio 2020 per partecipare al nuovo avviso "Conciliamo", l'iniziativa per le imprese che vogliono attivare misure di welfare aziendale a sostegno della conciliazione vita-lavoro dei propri dipendenti.
> Lavoro - sgravi contributivi per conciliazione in contratti aziendali
Il bando "Conciliamo" - questo il nome dell'avviso finanziato dal Dipartimento Politiche per la Famiglia con 74 milioni di euro - intende contribuire ad affrontare, nel contesto dell'ambiente di lavoro, le principali sfide sociali relative al rapporto tra la famiglia e l'attività lavorativa, in particolare:
- crescita della natalità,
- riequilibrio dei carichi di cura tra uomini e donne,
- incremento dell'occupazione femminile,
- contrasto dell'abbandono degli anziani,
- supporto della famiglia in presenza di componenti disabili,
- tutela della salute.
> Accordo su direttive UE per equilibrio vita-lavoro e tutela lavoratori
I soggetti ammessi
I finanziamenti possono essere richiesti da imprese e società cooperative operanti sul territorio nazionale ed in possesso dei requisiti specifici indicati dal bando.
Alle agevolazioni possono accedere anche i consorzi e i gruppi di impresa, purché tutti i partecipanti al progetto collettivo siano soggetti finanziabili.
In entrambi i casi, i beneficiari possono partecipare in anche in forma associata con altri soggetti, costituendosi in associazione temporanea di scopo (ATS), contratto di rete o associazione temporanea d’impresa (ATI).
I progetti di welfare aziendale
Le proposte progettuali possono riguardare sia azioni già intraprese che nuovi interventi, purché coerenti con gli ambiti di intervento individuati dall'avviso.
Tre i macro-temi di riferimento:
- a) flessibilità oraria e organizzativa, all'interno della quale rientrano iniziative come banche del tempo, lavoro da remoto (telelavoro o smart working), part time, assunzioni a termine, permessi e congedi,
- b) promozione e sostegno della natalità e della maternità, attraverso incentivi alla natalità o specifiche iniziative formative per assenze di lungo periodo,
- c) interventi e servizi di supporto alla famiglia, quali la creazione di asili nido, l'attribuzione di benefit e contributi economici o l'introduzione di strumenti di time saving.
Come ottenere i contributi
Ciascuna richiesta di finanziamento deve essere compresa:
- tra un minimo di 15mila euro e un massimo di 50mila euro per le microimprese;
- tra un minimo di 30mila euro e un massimo di 100mila euro per le piccole imprese;
- tra un minimo di 100mila euro e un massimo di 300mila euro per le medie imprese;
- tra un minimo di 250mila euro e un massimo di 1,5 milioni di euro per le grandi imprese.
Una volta pubblicata la graduatoria, il Dipartimento invierà ai proponenti dei progetti ammessi al finanziamento una convenzione che disciplinerà i rapporti reciproci in relazione alla realizzazione del progetto, all'erogazione del contributo e alla rendicontazione delle spese.
Le domande devono essere presentate entro le ore 12.00 del 9 gennaio 2020. Gli interessati che, al 10 dicembre 2019, avessero già inoltrato la domanda di finanziamento possono riproporla, entro il termine sopra indicato, con le stesse modalità previste dall'avviso.
Risposte alle FAQ
Fra le domande frequenti, alle quali il Dipartimento per le politiche della famiglia fornisce le prime risposte, ci sono quelle relative ai requisiti dei beneficiari, ai criteri dimensionali e all'ammissibilità dei progetti presentati. Alcuni esempi sono:
- Una cooperativa può rientrare tra i soggetti proponenti di un progetto?
- In caso di partecipazione di una holding all'interno dei consorzi, reti di imprese, gruppi di società collegate o controllate, ATS e ATI, il criterio del decimo totale dell'attivo dello stato patrimoniale, esclusi i conti d'ordine,in che maniera è utilizzato per determinare la grandezza del consorzio?
- Quali sono le spese ammissibili?
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