Confindustria: Boccia presenta il piano per rilanciare l'economia in Italia e UE
Infrastrutture, investimenti pubblici, liquidità alle imprese e incentivi all'occupazione giovanile sono solo alcuni degli assi portanti del piano straordinario di investimenti da 3mila miliardi presentato ieri dal presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, al premier Conte durante il tavolo convocato dal Governo con le parti sociali.
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Nel documento 'Assi portanti di azione e reazione all’arretramento dell’economia' Confindustria illustra le priorità strategiche per rilanciare gli investimenti in Italia ed in Europa, puntando alla realizzazione di infrastrutture materiali, sociali e immateriali all’avanguardia.
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Confindustria, rilanciare l'economia italiana ed europea in sei mosse
Nel dettaglio il piano si articola in sei assi di intervento:
- 1) Rilancio degli investimenti pubblici e delle infrastrutture, come primo motore della crescita economica;
- 2) Un ambizioso piano di rilancio a livello europeo, con una connotazione transnazionale delle opere da realizzare e una massiccia dote finanziaria (a partire da 3mila miliardi di euro), resa possibile dall’emissione di Eurobond a 30 anni garantiti anche dalle infrastrutture oggetto del piano;
- 3) Misure volte a garantire liquidità alle imprese, precondizione essenziale per aiutare le imprese in questa fase di transizione e criticità economica;
- 4) L’avvio di un nuovo e vasto programma di semplificazioni, su base triennale, per liberare, attrarre e fidelizzare investimenti. Sono previste due linee prioritarie per le imprese: fisco e ambiente/energia;
- 5) Il disegno di incentivi all’occupazione giovanile che rafforzino, rispetto a quelli attualmente previsti, la probabilità per i giovani di “imparare lavorando” e poi stabilizzarsi in azienda;
- 6) Un piano di azioni volte ad attrarre, stimolare e rilanciare gli investimenti privati, italiani ed esteri (InvestItalia), che includa misure di carattere fiscale, societario e finanziario.
Questi interventi, sottolinea Confindustria, non possono prescindere da alcune misure dedicate specificamente al Mezzogiorno, a maggior ragione dopo la recente presentazione del Piano Sud 2030. Di conseguenza occorre rafforzare il credito d’imposta per gli investimenti nel Sud - con un orizzonte triennale e un aumento fino a 20 milioni di euro del valore degli investimenti agevolabili - e agire secondo due linee di intervento:
- l’una riguardante l’attuazione di alcune misure già previste (ad esempio l'avvio del fondo Cresci al Sud con dotazione di 250 milioni previsti dalla Legge di Bilancio 2020);
- l’altra la declinazione in concreto delle misure del Piano Sud 2030, prevalentemente orientate sul periodo 2021-2027.
A queste due linee di intervento "va data certezza istitutiva, temporale e finanziaria, anche in termini di anticipazione rispetto alle misure contenute nel Piano Sud per gli investimenti pubblici e privati e per l’occupazione, in gran parte finanziabili con risorse dei fondi europei e del Fondo sviluppo e coesione (FSC)", si legge nel documento.
Facendo appello ad un comune impegno da parte delle forze politiche, del Governo, delle istituzioni territoriali e delle parti sociali, Confindustria ritiene "che sia giunto il momento per l’economia italiana ed europea di un 'whatever it takes' della politica economica, che abbia però un chiaro indirizzo nell’allocazione delle risorse e degli effetti da realizzare per contenere e compensare gli effetti dell’arretramento della domanda privata".
Photo credit: Confindustria