PE: una rete di sicurezza per i beneficiari dei fondi europei
Nel difficile passaggio dal quadro finanziario pluriennale in vigore al nuovo bilancio europeo, che dovrebbe entrare in vigore nel 2021 ma sul quale non si è ancora raggiunto un accordo, cosa succede ai beneficiari dei fondi europei? Non è chiaro, per questo il Parlamento UE chiede di intervenire.
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Lo fa attraverso la commissione Bilanci, che con 37 voti a favore, 1 contrario e 3 astensioni, ha dato il via libera al progetto di relazione contenente una serie di raccomandazioni alla Commissione europea riguardanti una rete di sicurezza per proteggere i beneficiari dei programmi dell’Unione.
Rete di sicurezza che dovrebbe basarsi sull’elaborazione di un piano di emergenza del Quadro finanziario straordinario.
Poiché l'attuale bilancio a lungo termine si esaurirà il 31 dicembre 2020, l'UE ha bisogno di un nuovo orizzonte di pianificazione del bilancio per i prossimi sette anni. La Commissione europea ha quindi presentato piani per il prossimo quadro finanziario pluriennale per il 2021-2027 a maggio 2018 e ha annunciato una nuova proposta entro fine mese per tener conto della crisi sanitaria e delle sue conseguenze.
Il Parlamento europeo ha adottato la sua posizione a novembre 2018 e l'ha riconfermata a ottobre 2019. Il Consiglio non è stato ancora in grado di concordare una posizione sul quadro finanziario pluriennale 2021-27.
Nella sua proposta per il prossimo QFP, la Commissione dovrebbe includere anche il Recovery fund, che potrà emettere titoli europei garantiti, appunto, dal bilancio UE e che, in questo modo, potrà avere dei debiti anche a lunghissima scadenza, sempre con la tripla A e sempre con tassi di interesse bassissimi.
I ritardi accumulati fanno temere che un accordo sul prossimo QFP non sarà pronto in tempo. E’ la ragione per cui l’Eurocamera chiede all’Esecutivo di proporre entro il 15 giugno 2020 un piano di emergenza che permetta ai beneficiari dei fondi UE 2014-2020 di avere una visione chiara di cosa succederà il prossimo anno.