Summit Porto: Draghi, avanti con SURE e politiche di bilancio espansive
Lo strumento UE che contribuisce ai costi della cassa integrazione e il sostegno all'economia, ha detto il presidente del Consiglio in occasione della riunione informale organizzata dalla presidenza portoghese, dovrebbero proseguire fino a che la ripresa non si sarà consolidata.
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Draghi e gli altri capi di Stato e di governo europei si sono incontrati il 7 e l'8 maggio, alla vigilia dell'evento inaugurale della Conferenza sul futuro dell'Europa, ospitato dal Parlamento europeo a Strasburgo il 9 maggio, in coincidenza con la Festa dell'Europa.
In occasione del summit i leader UE hanno adottato un documento congiunto, la dichiarazione di Porto, che ribadisce l'importanza dell'attuazione del Pilastro europeo dei diritti sociali quale elemento fondamentale della ripresa, in particolare per garantire la creazione di nuovi e migliori posti di lavoro per tutti nel quadro di una ripresa inclusiva. I 27 si sono anche impegnati ad intensificare gli sforzi contro le disuguaglianze e le discriminazioni, i divari di genere, la povertà infantile, l'esclusione dei giovani e delle persone più vulnerabili.
Un documento che può sembrare di “non grande importanza a prima vista, ma non è così”, ha commentato Draghi in conferenza stampa. Si tratta della fine di un lungo viaggio nel campo della tutela dei diritti sociali avviato dall'ex presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker, che, diversi anni dopo, vede per la prima volta il Consiglio europeo “condividere una prima forma di coordinamento dei mercati del lavoro e soprattutto dei diritti sociali”.
Questo processo deve essere accompagnato da politiche di contorno, ha sottolineato Draghi, tra cui il programma SURE, “che è un inizio di sussidio di disoccupazione a livello europeo e un primo piccolo passo verso la creazione di un mercato comune del lavoro, che permetterà sicuramente maggiore mobilità e maggiori opportunità di lavoro per tutti i cittadini dell'Unione”.
Nel suo intervento alla tavola rotonda “Employment and Jobs”, organizzata nella prima giornata di summit, il premier italiano ha sottolineato l'importanza di confermare l'esperienza di SURE, lo strumento attraverso il quale la Commissione raccoglie capitali sui mercati ed eroga fino a 100 miliardi di euro sotto forma di prestiti agli Stati membri per finanziare la cassa integrazione e altre misure a sostegno dei lavoratori o in ambito sanitario.
Una sollecitazione, ha spiegato poi in conferenza stampa, che è stata ripresa da molti, “anche direi da Paesi da cui non me lo sarei aspettato”. Il tema non era all'ordine del giorno per cui non è ancora stata presa alcuna decisione circa il rifinanziamento dello strumento, che ha quasi esaurito la sua dotazione. La discussione, ha precisato l'ex governatore della BCE, potrà partire concretamente, insieme a quella sulla politica di bilancio nei prossimi mesi, solo nel Consiglio europeo di giugno.
L'altra priorità individuata da Draghi riguarda infatti la conferma delle politiche espansive di bilancio che stanno permettendo di contenere l'impatto economico e sociale della pandemia. Secondo il primo ministro italiano, la flessibilità di bilancio e il sostegno all'economia non dovrebbero essere abbondonati troppo prematuramente, ma dovrebbero continuare almeno finché la ripresa non si sia consolidata.
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