REPowerEU: da inizio 2023 la possibilità di usare i fondi europei 2014-20 contro il caro energia
Commentando l'accordo tra Parlamento UE e Consiglio sulla proposta REPowerEU, la Commissione europea ha fatto sapere che il pacchetto SAFE, che permette di destinare fino al 10% dei fondi strutturali 2014-20 non ancora spesi dagli Stati membri per misure di contrasto al caro bollette, diventerà operativo entro l'inizio del prossimo anno.
Il capitolo REPowerEU nel PNRR: nuovi fondi contro il caro energia
La Politica di coesione svolge un ruolo importante nell'accordo provvisorio raggiunto il 14 dicembre dal Consiglio e dal Parlamento europeo su REPowerEU, il pacchetto di misure che mira a porre fine alla dipendenza energetica dell'Europa dalla Russia, diversificando le fonti di approvvigionamento e rafforzando l'indipendenza e la sicurezza dell'Unione. Sono infatti tre le aree di intervento dei fondi strutturali europei in REPowerEU.
Anzitutto, i fondi strutturali possono sostenere famiglie vulnerabili, PMI e lavoratori con contratti di lavoro a termine alle prese con il caro bollette grazie a SAFE (Supporting Affordable Energy), l'iniziativa presentata dalla Commissione europea ad ottobre che consente agli Stati membri di utilizzare a questo scopo fino al 10% dei fondi europei della Politica di coesione 2014-2020 non spesi, beneficiando del tasso di cofinanziamento UE al 100%. Nell'ambito di REPowerEU, ha fatto sapere la Commissione, SAFE dovrebbe essere adottato ed entrare in vigore al più tardi all'inizio del 2023. La previsione è che circa 40 miliardi di euro possano essere distolti dalla programmazione ordinaria per finanziare gli aiuti anti inflazione ad imprese e famiglie, con un tesoretto di circa 3 miliardi per l'Italia.
In secondo luogo, gli Stati membri hanno la possibilità di finanziare investimenti a lungo termine, inclusi quelli per la transizione verde, destinando fino al 7,5% delle dotazioni dei Programmi della Politica di coesione 2021-2027 per gli obiettivi di REPowerEU.
Per approfondire: 5 ipotesi per utilizzare i fondi europei contro il caro bollette
Infine, i 27 hanno possono effettuare trasferimenti volontari dalla riserva di adeguamento alla Brexit (BAR) per aumentare la componente delle sovvenzioni di REPowerEU, che si baserà sulle risorse dell'Innovation Fund (60%) e sull'anticipazione delle quote ETS (40%).
Queste misure fanno seguito ai pacchetti CARE e FAST-CARE, adottati dalla Commissione europea nel corso di quest'anno, per utilizzare in maniera flessibile i fondi strutturali europei 2014-2020, le risorse React EU e in parte anche i fondi UE 2021-27 in risposta alle conseguenze della guerra in Ucraina, sul modello delle iniziative CRII e CRII Plus che hanno mobilitato la Politica di Coesione per affrontare la crisi pandemica.
Fondi europei 2014-2020 contro il caro energia
La proposta SAFE per un uso flessibile dei fondi strutturali europei 2014-20 rientra nel più ampio pacchetto adottato il 18 ottobre dalla Commissione europea per affrontare i prezzi elevati dell'energia e migliorare la sicurezza dell'approvvigionamento in vista dell'inverno, che comprende, tra le altre cose, acquisti congiunti di gas, meccanismi di limitazione dei prezzi per lo scambio di gas TTF e nuove misure sull'uso trasparente delle infrastrutture.
L'iniziativa relativa alla Politica di Coesione passa per una modifica del Regolamento sui fondi europei 2014-20, in particolare per l'introduzione di un nuovo articolo che autorizza l'uso del Fondo europeo di sviluppo regionale, del Fondo sociale europeo e del Fondo di coesione per finanziare gli aiuti contro i rincari energetici.
Oltre a consentire la riprogrammazione delle risorse dei PON e dei POR in chiave anticrisi, la modifica proposta dalla Commissione permette un uso molto flessibile dei fondi strutturali europei, che potranno sconfinare anche in ambiti generalmente non coperti, incrociando le aree di competenza tra FESR, FSE e FC e operando in combinazione con le risorse di REACT-EU, lo strumento ponte tra vecchia e nuova programmazione della Politica di Coesione introdotto da Next Generation EU. Questa flessibilità riguarda anche le tipologie di interventi finanziabili, compreso il sostegno al capitale circolante delle imprese.
Nella proposta della Commissione salta anche il vincolo territoriale, per cui i fondi potrebbero essere destinati ad aree diverse da quelle di originaria assegnazione. Un deroga, quest'ultima, che in Italia rischia di spostare importanti risorse da Sud a Nord e dovrà essere eventualmente accompagnata da compensazioni con risorse nazionali a favore delle regioni del Mezzogiorno penalizzate dalle riprogrammazioni.
Per approfondire: Caro bollette: verso la riprogrammazione dei fondi europei