Semiconduttori: a Catania una delle 4 Linee pilota finanziate dalla Chips JU
L’Etna Valley si porta a casa una delle quattro nuove Linee pilota sui chips che saranno finanziate dall’Impresa comune sui semiconduttori (Chips Joint Undertaking), lo strumento con cui Bruxelles intende rafforzare il ruolo UE nel cruciale mercato dei chips. Soddisfazione dal MIMIT che sottolinea come la buona notizia arrivi a distanza di meno di un mese dall’annuncio dell’investimento miliardario di Silicon Box nel nostro Paese.
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Ad annunciare i risultati delle quattro call per l’avvio delle Linee pilota lanciate a febbraio, è stata la stessa Chips JU, subito ripresa dal ministero per le imprese e il made in Italy (MIMIT).
Il Public Authorities Boards della Chips JU ha infatti pubblicato i quattro progetti selezionati - uno per Linea pilota - incluso quello a guida italiana diretto dal CNR di Catania e relativo alla Linea pilota n. 4: WBGPilotLine.
Al progetto a trazione italiana si affiancano quelli promossi da CEA leti (Francia), Fraunhofer (Germania) e IMEC (Belgio), al cui interno però non figurano altri soggetti italiani.
Chips Joint Undertaking: la Linea pilota sui semiconduttori in Italia
L'infrastruttura sui semiconduttori che sarà realizzata a Catania e che è finita in queste ore sotto le luci dei riflettori fa capo ad un progetto presentato nei mesi passati nell’ambito di una delle quattro call europee dal budget miliardario per la realizzazione in Europa di infrastrutture tecnologicamente avanzate nel campo dei chips, che potranno essere utilizzate dall’industria e dal mondo della ricerca per lo sviluppo, il testing, la sperimentazione e la convalida di tecnologie dei semiconduttori. L'obiettivo ultimo è, dunque, la riduzione dei divari tra laboratorio e fabbrica, mettendo a disposizione di un’ampia gamma di utenti (tra cui il mondo accademico, l’industria e gli istituti di ricerca) delle infrastrutture tecnologiche che puntano ad assicurare all'Europa un posto di primo piano tra i leader mondiali nel campo dei semiconduttori.
Per quanto riguarda Catania, il progetto a guida italiana è risultato il vincitore della call per la realizzazione della “Pilot line on advanced semiconductor devices based on Wide Bandgap materials” (la quarta Linea) e “prevede la realizzazione di un impianto altamente innovativo specializzato nella ricerca su prodotti basati su nuovi materiali come carburo di silicio e nitruro di gallio, chiave per applicazioni come automotive e rinnovabili”, spiegano dal MIMIT.
Al suo interno, oltre al CNR di Catania che ne sarà il coordinatore, è prevista la presenza anche di altri tre soggetti italiani: la Fondazione Chips.IT di Pavia, la Fondazione Bruno Kessler e il consorzio interuniversitario IUNET. Ad essi si affiancano poi altri 10 soggetti provenienti da Finlandia, Polonia, Svezia, Austria, Francia e Germania.
Per quanto concerne il budget, il progetto prevede fondi europei pari a 180 milioni di euro, cui si aggiungono ulteriori finanziamenti statali e privati, portando il totale a 360 milioni di euro circa, di cui 212 per l’impianto di Catania, chiosano sempre dal MIMIT.
La pubblicazione dei risultati della selezione effettuata dalla Chips JU non significa automaticamente la realizzazione dell’infrastruttura. L’esito finale dipenderà, infatti, dalle trattative avviate con i quattro consorzi selezionati, incluse le negoziazioni per la finalizzazione degli accordi di hosting, degli accordi di appalto congiunto e dei relativi accordi di sovvenzione. Lobiettivo di arrivare alla loro firma entro la fine dell'anno.
Consulta la Decisione del Public Authorities Boards
Photo by Jeremy Waterhouse