Confindustria scalda i motori per la riforma
Il mandato di Giorgio Squinzi si apre all'insegna del rinnovamento "dall'interno". Il numero uno di viale dell'Astronomia ha gettato ufficialmente le basi per la Confindustria di domani, presentando, lo scorso 27 luglio, l'équipe che si occuperà di portarne avanti la riforma. Presieduta da Carlo Pesenti (Italcementi), la Commissione è composta da dodici rappresentanti del gotha imprenditoriale italiano: Giandomenico Auricchio, Vincenzo Boccia, Gianfranco Carbonato, Enrico Carraro, Cristiana Coppola, Alberto Meomartini, Jacopo Morelli, Carlo Pesenti, Giuseppe Prezioso, Cesare Puccioni, Massimo Sarmi e Maurizio Stirpe.
Ma non solo. I dodici "saggi" saranno coadiuvati dal presidente dell'Istat, Enrico Giovannini, per gli scenari macro e microeconomici, da Ivan Lo Bello (vice presidente di Confindustria con delega all'"Education") per il tema dell'etica, da Antonella Mansi (vice presidente di Confindustria con delega all'Organizzazione) per l'analisi della governance e da Tatiana Rizzante (amministratore delegato di Reply Spa) sul tema dei new business.
Un'inversione di tendenza, quella inaugurata, che si è resa necessaria anche alla luce dell'uscita di Fiat, compiutasi definitivamente lo scorso gennaio, oltre che dai mutamenti economici e sociali in atto in Italia.
Come afferma una nota ufficiale di viale dell'Astronomia: "La commissione intende intraprendere un percorso di modernizzazione del ruolo e della struttura di Confindustria, anche in considerazione dei radicali elementi di novità e di criticità nel contesto economico e politico del Paese e dell'Europa, con lo scopo di riconfermare l'associazione come centro di eccellenza e garantire l'efficienza dei suoi meccanismi di funzionamento".
Nella prima riunione del 27 luglio sono stati definiti il percorso di analisi e i cardini del progetto di riforma:
- comprensione dei mutamenti del contesto socio-economico di riferimento
- evoluzione del ruolo e della "mission" di Confindustria
- miglioramento della governance della struttura confindustriale
- efficienza nell'utilizzo dei finanziamenti e nella gestione dei costi del sistema.
"Nel momento in cui chiediamo al Paese di recuperare efficienza, ritrovare spinta propositiva e nuove energie, spetta anche a noi imprenditori il massimo impegno" ha sottolineato Carlo Pesenti, presidente del gruppo di lavoro. "Dobbiamo cioè compiere un importante sforzo di analisi e di ulteriore sviluppo della nostra struttura associativa, interrogandoci sul suo ruolo e assicurando meccanismi di governance capaci di raccordare le radici territoriali con le sfide europee e globali, garantendo eccellenza, efficienza ed incisività".
Questa la tempistica: la riforma dovrà compiersi entro il 2013; successivamente, il cambiamento statutario dovrà essere sottoposto all'approvazione degli organi direttivi per darne poi concreta applicazione entro la prima metà del 2014.