Facebook e la moneta del futuro
Luce verde della Banca Centrale Irlandese a Facebook Payments International per operare come e-money institution.
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Negli Stati Uniti Facebook da tempo gestisce transazioni ed emette moneta elettronica per gli acquisti effettuati su app e giochi, come Farmville o Candy Crush (dai quali Facebook trattiene una percentuale sugli incassi pari al 30%).
Ora lo sbarco in Unione europea. Dopo due anni è arrivata infatti l'autorizzazione della Central Bank of Ireland (Paese in cui i colossi della Silicon Valley hanno da tempo installato i loro quartieri generali in Ue) a Facebook Payments International: anche nel Vecchio Continente, dunque, Facebook potrà offrire ai suoi iscritti la possibilità di trasferire moneta elettronica e di aprire un conto per effettuare acquisti online nello spazio economico europeo (che comprende anche Norvegia, Islanda e Liechtenstein). Il tutto senza bisogno di attendere le autorizzazioni dai singoli Paesi.
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BlockChain: il futuro della moneta virtuale
Facciamo un passo indietro e inquadriamo la notizia in un contesto più ampio, quello della moneta virtuale e del suo impatto sull'economia mondiale.
Nell'ultimo anno le valute virtuali – a partire dalla più famosa, BitCoin, passando per Ethereum e Monero, solo per citarne due che hanno preso piede – hanno subito un'impennata.
Prendiamo il caso di BitCoin: a novembre 2015 aveva un valore di 332 dollari, ora vale 721 dollari. Crescita di cui sono complici le fasi più caotiche dello scenario politico e finanziario internazionale: dalla Brexit (quando il valore del BitCoin ha raggiunto i 600 dollari) all'elezione di Donald Trump (quando si è raggiunta la vetta dei 721 dollari di cui sopra).
“All’inizio gran parte delle transazioni appartenevano all’economia illegale, si usavano Bitcoin per il gioco online o per le attività del cosiddetto deep web, per acquistare armi e droga. Ora gli scambi legali sono la maggioranza e il numero di commercianti che accettano Bitcoin cresce”, dichiara Paolo Tasca, direttore del Centro di ricerca sulla Blockchain dello University College di Londra. Sì perché i BitCoin esistono solo sul web, in cui nascono, sono scambiati e depositati. Nessuna società dietro, nessun controllo.
La chiave del successo della valuta virtuale sta nella Blockchain, una piattaforma che sfruttando la tecnologia peer-to-peer si pone come una sorta di libro contabile in cui sono registrate tutte le transazioni effettuate in BitCoin dal 2009 ad oggi, un sistema di verifica aperto che non ha bisogno del benestare delle banche per effettuare una transazione.
Una piattaforma che, per intenderci, colma la principale lacuna della moneta virtuale - l'assenza di controllo - rendendola così l'architettura alla base dell'economia del futuro. Banche e sistemi di pagamenti ci si sono già tuffati: Visa, Citi, Goldman Sachs e Credit Suisse, solo per citarne alcune, hanno intuito le potenzialità della BlockChain.
Facebook sarà la banca del futuro?
Torniamo al caso Facebook. La domanda che molti si pongono è cosa l'autorizzazione della Banca Centrale Irlandese significhi per il futuro del social network. La creatura di Mark Zuckerberg intende vestire i panni di una vera e propria banca elettronica e virtuale, gestendo, oltre a piccole transazioni anche servizi più strutturati, come prestiti, mutui e quant'altro?
Il quesito è centrale, soprattutto alla luce della mole di dati personali che il social network gestisce, e che gli consentirebbero un profiling in un certo senso unico degli utenti (ad oggi oltre 1,6 miliardi), su basi psico-sociali. Profiling che darebbe vita a un potente, e di certo unico, “credit scoring” (la misura dell’affidabilità creditizia).
Photo credit: clasesdeperiodismo via Foter.com / CC BY-NC-SA
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