Commercio - UE, Alleanza per bloccare scambi merci per tortura
In occasione della Settimana ministeriale dell’Assemblea generale dell'ONU, la commissaria Malmstroem lancia l'Alleanza internazionale per un commercio libero da tortura.
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Annunciata già la scorsa settimana a Bruxelles, l'Alleanza internazionale per un commercio libero da tortura è stata ufficialmente lanciata dalla commissaria europea responsabile per il commercio Cecilia Malmstroem durante la Settimana ministeriale dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, in corso in questi giorni a New York.
L'iniziativa, frutto dell'impegno congiunto di UE, Argentina e Mongolia, intende mettere fine agli scambi di merci utilizzate per la pena di morte e la tortura.
Contestualmente al lancio ufficiale, ben 58 Paesi da tutti i continenti hanno aderito all'Alleanza, firmando una dichiarazione politica comune.
Quattro le linee di azione condivise da tutti i Paesi firmatari:
- adottare misure per controllare e limitare le esportazioni di queste merci;
- dotare le autorità doganali di strumenti adeguati. L'Alleanza istituirà una piattaforma per monitorare i flussi commerciali, scambiare informazioni e identificare i nuovi prodotti;
- mettere a disposizione assistenza tecnica per aiutare i Paesi a redigere e attuare norme che vietino questi scambi;
- scambiare buone pratiche per la realizzazione di sistemi di controllo e applicazione efficiente.
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Nonostante il diritto internazionale vieti la tortura in qualsiasi circostanza, si legge in una nota dedicata di Bruxelles, "gli strumenti utilizzati per infliggere dolore e morte sono tuttora commercializzati in tutto il pianeta".
In tale contesto, spiega ancora l'Esecutivo UE, l'Alleanza rappresenta un modo per "intraprendere azioni concrete e iniziative specifiche per porre fine agli scambi di queste merci su scala globale, rendendo il loro reperimento molto più difficile".
Cecilia Malmstroem si è detta entusiasta dell'ampia partecipazione da parte di Paesi di tutto il mondo. Schierarsi insieme contro la tortura, ha aggiunto la commissaria, dimostra che "non tollereremo più questo commercio".
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