Finanza sostenibile – Bruxelles fa rotta verso il green
Marchi UE per i prodotti finanziari verdi e una classificazione chiara che permetta di identificare cos'è sostenibile. Cosa prevedono le misure per la finanza sostenibile adottate da Bruxelles.
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Dopo il Piano d’azione sulla finanza sostenibile, presentato a marzo, la Commissione europea ha adottato le prime misure concrete per dare al settore finanziario un ruolo predominante nel conseguimento di un'economia più verde e più pulita.
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Perche' servono misure UE per la finanza sostenibile?
Gli attuali livelli di investimento non sono sufficienti a sostenere un sistema economico ecocompatibile e che sia anche in grado di contrastare i cambiamenti climatici e l'esaurimento delle risorse.
Per realizzare gli obiettivi dell'UE per il 2030 definiti dall'Accordo di Parigi servono circa 180 miliardi di euro annui di investimenti extra: per colmare questo divario è indispensabile dirigere più capitale privato verso investimenti sostenibili.
Il primo passo della Commissione in tal senso è stato il piano d'azione per finanziare la crescita sostenibile dell'8 marzo 2018, piano che si basa sulla relazione finale del gennaio 2018, a cura di un gruppo di esperti di alto livello sulla finanza sostenibile che la Commissione aveva istituito nel 2016.
L'obiettivo del pacchetto legislativo adottato dalla Commissione, e che fa seguito al piano d'azione, è quello di sfruttare appieno l'influenza del settore finanziario per contrastare i cambiamenti climatici.
Il settore finanziario dell'UE ha il potenziale di far crescere esponenzialmente la finanza sostenibile e diventare capofila mondiale in questo campo. Ciò dovrebbe avere un effetto positivo sulla crescita economica e la creazione di posti di lavoro, oltre a sostenere l'obiettivo dell'Unione dei mercati dei capitali (UMC) di creare un collegamento tra la finanza e le esigenze sia dell'economia europea, sia dell'agenda dell'UE per lo sviluppo sostenibile.
Cosa prevedono le misure UE
Bruxelles intende quindi attirare una quantità maggiore di investimenti in attività sostenibili grazie ai criteri stabiliti nelle nuove norme, in base a cui sarà possibile determinare se un'attività si qualifica come tale.
Questo sistema armonizzato di classificazione (o "tassonomia") a livello europeo sarà particolarmente utile agli investitori, che spesso non dispongono di informazioni sufficienti per stabilire se un investimento è verde.
Tutti i soggetti finanziari che gestiscono investimenti a nome di clienti o beneficiari saranno infatti tenuti a informarli dell'impatto delle loro attività sul pianeta o sull'ambiente locale. Le nuove norme daranno quindi maggiori possibilità di scelta a chi desidera investire nel futuro del pianeta ricavandone un utile.
Nello specifico, le proposte UE prevedono:
- Un sistema di classificazione unificato a livello dell'UE ("tassonomia"): la proposta definisce criteri armonizzati per stabilire se un'attività economica è ecosostenibile. La Commissione individuerà poco a poco le attività che soddisfano tali criteri, tenendo conto delle pratiche e delle iniziative attuali del mercato e avvalendosi della consulenza di un gruppo tecnico di esperti che è al momento in fase di costituzione. Ciò dovrebbe fare chiarezza sulle attività considerate ecosostenibili, per consentire agli operatori economici e agli investitori di prendere decisioni più informate. Potrebbe anche rappresentare un punto di partenza per la definizione di norme tecniche e marchi per i prodotti finanziari sostenibili, preannunciata nel piano d'azione della Commissione sulla finanza sostenibile;
- Obblighi degli investitori e adempimenti informativi: la proposta di regolamento introdurrà coerenza e chiarezza sulle modalità con cui gli investitori istituzionali (ad esempio i gestori di patrimoni, le compagnie di assicurazione, i fondi pensionistici e i consulenti finanziari) integrano i fattori ambientali, sociali e di governance nel loro processo decisionale. Requisiti più precisi saranno definiti tramite atti delegati adottati dalla Commissione in una fase successiva. I gestori di patrimoni e gli investitori istituzionali dovrebbero inoltre dimostrare in che modo i loro investimenti si allineano con gli obiettivi ESG e rendere noto come adempiono agli obblighi previsti;
- Indici per investimenti a basso impatto di carbonio: le norme proposte creeranno una nuova categoria di indici, comprendente l'indice di basse emissioni di carbonio (cioè la versione "decarbonizzata" degli indici standard) e gli indici di impatto positivo in termini di carbonio. Questo nuovo standard di mercato dovrebbe riflettere l'impronta di carbonio delle imprese e fornire agli investitori maggiori informazioni sull'impatto di un determinato portafoglio di investimenti in termini di emissioni. Mentre l'indice di basse emissioni di carbonio sarebbe basato su un indice standard di "decarbonizzazione", quello relativo all'impatto positivo permetterebbe a un portafoglio di investimenti di allinearsi meglio con l'obiettivo dell'accordo di Parigi di limitare il riscaldamento globale a meno di 2 °C;
- Una migliore consulenza ai clienti in materia di sostenibilità: la Commissione ha avviato una consultazione per valutare come integrare in maniera efficace considerazioni d'ordine ambientale, sociale e di governance nella consulenza fornita dalle imprese di investimento e dai distributori di prodotti assicurativi ai singoli clienti. Si tratta di un'iniziativa propedeutica alla modifica degli atti delegati che attuano la direttiva relativa ai mercati degli strumenti finanziari (MiFID II) e la direttiva sulla distribuzione assicurativa. Secondo le norme proposte, nel valutare se un prodotto di investimento soddisfa le esigenze del cliente, le imprese dovrebbero prenderne in considerazione anche le preferenze in materia di sostenibilità. Ciò dovrebbe consentire a un più ampio numero di investitori di avere accesso a investimenti sostenibili.
Commenti
Il commissario UE responsabile per la Stabilità finanziaria, i servizi finanziari e l'Unione dei mercati dei capitali Valdis Dombrovskis ha affermato: "Dobbiamo investire in progetti che siano compatibili con i nostri obiettivi di decarbonizzazione e con la lotta contro i cambiamenti climatici: è importante non solo per l'ambiente e l'economia, ma anche per la stabilità finanziaria. Tra il 2007 e il 2016, le perdite economiche imputabili a condizioni atmosferiche estreme sono aumentate dell'86%. Le proposte presentate oggi dimostrano che l'Unione europea è decisa a garantire che i nostri investimenti vadano nella giusta direzione, grazie a misure che mirano a indirizzare il grande potere dei mercati dei capitali verso la lotta contro i cambiamenti climatici e a promuovere la sostenibilità".
Jyrki Katainen, commissario responsabile per l'Occupazione, la crescita, gli investimenti e la competitività, ha dichiarato: "Per conseguire gli obiettivi climatici dell'UE per il 2030 è necessario investire circa altri 180 miliardi di euro all'anno nel settore dell'efficienza energetica e delle energie rinnovabili; per finanziare gli investimenti sostenibili non si può prescindere dalla mobilitazione di capitali privati. Il Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS) sta già raccogliendo dal privato per raggiungere questo traguardo. Le proposte della Commissione aumenteranno la trasparenza della finanza sostenibile e delle relative opportunità di investimento, in modo da fornire agli investitori informazioni attendibili perché possano fare la loro parte nella transizione verso un'economia circolare, a basse emissioni di carbonio ed efficiente sotto il profilo delle risorse".
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