European Blockchain Partnership - ora c'e' anche l'Italia
L'Italia si unisce ad altri 26 Paesi europei ed entra a far parte della European Blockchain Partnership, l'iniziativa nata per promuovere lo scambio di competenze e lo sviluppo di questa promettente tecnologia nel mercato unico digitale.
> Blockchain - cosi’ puo’ aiutare export e politica commerciale UE
Il ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro Luigi Di Maio ha firmato nelle scorse ore il documento di adesione da parte dell’Italia alla European Blockchain Partnership.
Il partenariato, lo ricordiamo, è stato costituito lo scorso aprile a Bruxelles in occasione del Digital Day 2018 al fine di promuovere la cooperazione tra i Paesi partner per lo scambio di esperienze e competenze in campo tecnico e normativo e per il lancio, attraverso il mercato unico digitale, di applicazioni basate sulla tecnologia blockchain destinate sia al settore pubblico che a quello privato.
In quella occasione hanno firmato la dichiarazione di adesione 21 Paesi UE - Austria, Belgio, Bulgaria, Repubblica ceca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Slovacchia, Slovenia, Spagna e Svezia – e la Norvegia. Nei mesi successivi si sono uniti ad essi: Grecia, Romania, Danimarca e Cipro. E ora anche L'Italia.
La collaborazione tra gli Stati aderenti, ha spiegato il vicepremier Di Maio in occasione della firma, contribuirà a:
- promuovere la fiducia degli utenti e la protezione dei dati personali,
- creare nuove opportunità di business,
- stabilire nuove aree di leadership dell'UE a beneficio dei cittadini, dei servizi pubblici e delle aziende.
> Blockchain, startup e Impresa 4.0 - cos’ha detto Di Maio alla Camera
Dal punto di vista regolamentare, spiega il MISE, nell'ambito del partenariato si prevede per lo sviluppo della tecnologia la "creazione di un ambiente flessibile, che rispetti le leggi dell'Unione Europea e con chiari modelli amministrativi”.
La blockchain, lo ricordiamo, è la tecnologia che permette di usufruire di un database distribuito (situato contemporaneamente su più computer/server che sono perfettamente sincronizzati sugli stessi documenti) per la gestione di transazioni condivisibili tra più “blocchi” di una catena. Dovendo verificare e monitorare tutti i movimenti che li riguardano, i blocchi di questa catena garantiscono una totale tracciabilità delle transazioni. Inoltre, ogni blocco funge da archivio di tutte le transazioni che lo hanno coinvolto e presenta dunque uno storico per sua natura è immodificabile e, quindi, immutabile.
Finora la Commissione europea ha investito oltre 80 milioni di euro in progetti legati alla tecnologia blockchain e circa 300 milioni di euro sono ancora previsti entro il 2020 per gli ulteriori sviluppi. A febbraio scorso, inoltre, Bruxelles ha lanciato il Blockchain Observatory and Forum con l'obiettivo di sostenere l'Europa e i singoli Paesi a cogliere le nuove occasioni offerte dalla tecnologia a blocchi.
o