Partenariati Pubblico-Privato - mercato italiano in crescita
Il Governo ha presentato all'Annual Meeting sul partenariato pubblico-privato organizzato dall’OCSE un paper sullo stato dell'arte del settore PPP in Italia. Un mercato in espansione, che potrebbe crescere ancora più rapidamente con alcuni interventi sul piano normativo e della governance.
Il gruppo di lavoro che ha partecipato all'incontro OCSE è stato coordinato dalla Ragioneria Generale dello Stato e ha visto la partecipazione di rappresentanti della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) e dell’ISTAT.
Dall’evoluzione del quadro normativo di riferimento agli aspetti critici del contesto italiano, il documento 'A Focus on PPPs in Italy', presentato da Grazia Sgarra della Ragioneria Generale dello Stato e da Gabriele Pasquini e Marco Tranquilli del Dipartimento Programmzione e coordinamento politica economica (DIPE) della Presidenza del Consiglio dei Ministri, traccia il quadro di un mercato che negli ultimi anni è cresciuto significativamente, soprattutto nei settori dell'energia, delle telecomunicazioni, dei trasporti e dell'edilizia sanitaria.
Dall'inizio degli anni 2000 c'è stato infatti un significativo aumento dei contratti di PPP, passati dagli 84 del 2002 ai 766 del 2012, fino agli 809 del 2013, per un valore totale di oltre 6 miliardi di euro. Il quadro è più complesso se si passa dall'aggiudicazione dei contratti al financial closing, cioè la fase di conclusione degli accordi con i finanziatori, passati dagli 11 del 2007 a uno solo sia nel 2009 che nel 2012. La situazione è migliorata nel 2013, quando sono stati registrati quattro financial closing, per un valore di 4,4 miliardi di euro, e l'Italia si è collocata al secondo posto dopo il Regno Unito nella classifica dell'European PPP Expertise Centre (EPEC).
Tra il 2010 e il 2014 l'ISTAT ha monirato 24 contratti di concessione, relativi soprattutto alle Regioni settentrionali, di cui 16 nel settore dell'edilizia sanitaria, per un valore totale di circa 4 miliardi e un importo medio di 168 milioni di euro.
Per quanto riguarda la governance dei PPP, in linea con le raccomandazioni OCSE, l'Italia ha migliorato le funzioni di promozione, monitoraggio e assistenza alle autorità pubbliche sui partenariati pubblico-privato svolte dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dalla Ragioneria Generale dello Stato, dall'ANAC e dall'ISTAT. In particolare, nel 2014 la Ragioneria Generale dello Stato ha lanciato un nuovo sistema di monitoraggio che raccoglie le informazioni sui lavori pubblici disponibili in altri database, che coinvolge già il 90% delle amministrazioni italiane.
Per quanto riguarda i punti deboli su cui intervenire, il rapporto sottolinea l'importanza di rafforzare il coordinamento tra le istituzioni coinvolte nei PPP e di semplificare e rendere stabile il quadro normativo, ottimizzando il processo decisionale e assicurando maggiori certezze agli investitori.
Infine, il rapporto raccomanda di migliorare le attività di valutazione, puntando sulla qualificazione delle competenze degli amministratori, ma soprattutto ricorrendo al criterio del 'value for money' per stimare l’efficienza produttiva. Con questa metodologia di valutazione, le autorità pubbliche potrebbero condurre la selezione dei soggetti cui affidare i contratti orientandosi verso il migliore equilibrio possibile tra efficienza tecnica, riduzione dei costi e dei tempi, qualità e soddisfazione degli utenti finali.
Links
Codice Appalti - novita' su deroghe, project financing e PPP
Partenariati Pubblico Privato-PPP - opportunita' da fondi Ue 2014-2020
A Focus on PPPs in Italy
Photo credit: aldoaldoz / Source / CC BY-NC-SA
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