Digitale – Indice Ue, Italia ferma al 25esimo posto
L'Italia resta in 25esima posizione nell'Ue per il livello di digitalizzazione del Paese
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DESI, Indice dell’economia e della società digitale
Attraverso l’Indice dell’economia e della società digitale (DESI) 2016, come ogni anno, la Commissione Ue analizza il livello di digitalizzazione dei 28 Stati membri.
L'Indice mette a confronto i Paesi dell'Unione sulla base di 30 indicatori, raggruppati in 5 dimensioni:
- connettività (banda larga, velocità della rete, costi),
- competenze digitali,
- attività online,
- integrazione delle tecnologie digitali,
- servizi pubblici digitali.
Anche nel 2016 l’Italia si colloca in fondo alla classifica per il livello di digitalizzazione del Paese, seguita da Grecia, Bulgaria e Romania, mentre ai primi posti figurano i Paesi del Nord Europa, con Danimarca, Paesi Bassi, Svezia, Finlandia e Belgio in testa.
Connettività
Per quanto riguarda la copertura tramite banda larga fissa l’Italia, con il 99% di copertura, supera la media europea (97%), mentre sul fronte delle reti di nuova generazione (Nga), nonostante i progressi rispetto all'anno precedente, il Paese resta indietro con solo il 44% delle famiglie italiane raggiunte, a fronte di una media europea del 71%.
Competenze digitali
Sebbene il numero degli internauti italiani continui a crescere (63%), l'Italia non raggiunge la media Ue (76%). Inoltre la metà dei cittadini che usano Internet non possiede competenze digitali di base, mentre il numero degli esperti ICT (2,5%) è inferiore al resto dell'Ue (3,7%). Guardando alla formazione dei giovani italiani, ogni mille studenti solo il 14% si laurea in discipline STEM (Science, Technology, Engineering, Mathematics), il 4% in meno rispetto alla media Ue.
Attività online
In aumento il numero degli italiani che utilizzano servizi bancari online (43%) e acquistano online (39%), mentre scende la percentuale di utenti che usa Internet per leggere notizie (57%) ed effettuare video-chiamate (34%).
Integrazione delle tecnologie digitali
Cresce il numero delle PMI che ricorrono alla rete per vendere prodotti e servizi (6,5%), anche oltre i confini nazionali (5,2%). Secondo la Commissione Ue l'Italia sta iniziando a capire l'importanza dell'e-commerce come canale per accrescere i propri profitti. Purtroppo l'adozione di soluzione di e-business non ha registrato gli stessi progressi, con un numero leggermente inferiore di aziende che condividono informazioni online (36%). Tuttavia, sempre più imprese sfruttano i social media (14%), avvicinando così l'Italia alla media Ue (18%).
Servizi pubblici digitali
Rimane stabile il numero di italiani che ricorre ai servizi di e-government (18%), con un grande ritardo rispetto alla media Ue (32%). Secondo la Commissione questo divario è causato dalla mancanza di competenze digitali in Italia e dallo scarso impegno delle autorità pubbliche nel migliorare i propri servizi online.
International DESI
La Commissione Ue ha pubblicato anche l'International DESI che mette a confronto le performance dell'Unione con 15 Paesi terzi: Australia, Brasile, Canada, Cina, Corea del Sud, Giappone, Islanda, Israele, Messico, Nuova Zelanda, Norvegia, Russia, Svizzera, Turchia e Stati Uniti.
A livello globale il migliore livello di digitalizzazione è stato registrato da Danimarca, Finlandia e Svezia, seguite da Corea del Sud, Stati Uniti e Giappone.
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Photo credit: ebayink via Foter.com / CC BY-NC-ND
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