Rinnovabili: inizia l'era del fotovoltaico e la Cina guida gli investimenti
Le rinnovabili hanno assicurato i due terzi della nuova potenza elettrica installata a livello mondiale. Merito soprattutto della Cina.
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Il Paese del dragone o, sarebbe il caso di dire, del Sole, traina gli investimenti nelle rinnovabili, in particolare nel fotovoltaico. A testimoniarlo, il rapporto Renewables 2017 dell'International Energy Agency e il Renewable Energy Country Attractiveness Index di Ernst & Young.
Siamo nell’era del fotovoltaico
Nel 2016 le fonti rinnovabili hanno generato i due terzi della nuova potenza elettrica installata a livello mondiale. A fare la parte del leone, il fotovoltaico, che lo scorso anno ha visto aumentare la propria capacità produttiva del 50% (raggiungendo i 74 GW ddi nuova potenza installata).
Cifre fornite dal rapporto Renewables 2017 dell'International Energy Agency (IEA).
Le rinnovabili sono già arrivate al 24% del totale dell'elettricità prodotta nel mondo, e nel 2022 raggiungeranno il 30%, preparandosi così a sorpassare il carbone. Nello specifico, in base alle stime elaborate dall’Agenzia, lo scenario relativo al periodo 2017-2022 vedrà la comparsa di nuova potenza elettrica per un ammontare di 920 GW.
“Le energie rinnovabili aumenteranno di 1.000 gigawatt entro il 2022: è circa la metà dell'attuale capacità che il carbone ha costruito in 80 anni”, dichiara il direttore esecutivo dell’agenzia, Fatih Birol.
“Quello a cui stiamo assistendo è la nascita di una nuova era nel fotovoltaico determinata dalla continua discesa dei prezzi”. Era che, sul fronte dell’energia elettrica, si è già aperta e che Paolo Frankl, responsabile del settore rinnovabili dell'IEA, definisce “irreversibile”.
Pechino guida la rimonta del fotovoltaico
Una rimonta, quella del solare, dovuta alle politiche cinesi: l’Agenzia riconosce il Paese del dragone come il leader indiscusso della crescita del fotovoltaico.
Il +50% di capacità registrata dal fotovoltaico a livello globale, infatti, è dovuta quasi unicamente alla Cina, che da sola ha contributo circa alla metà di tale crescita.
Segue l’India, che raddoppierà la sua dotazione di rinnovabili entro il 2022 sorpassando l'Unione europea come capacità produttiva di elettricità da fonti green.
Nelle stime fornite sempre dall’IEA al 2022, la Repubblica popolare cinese continuerà a dominare il mercato, insieme a India e Stati Uniti: entro quella data i tre Paesi, da soli, accentreranno i due terzi dell'espansione mondiale rinnovabile.
Va da sé che la superpotenza mondiale del fotovoltaico traini anche gli investimenti nelle rinnovabili. A dirlo il Renewable Energy Country Attractiveness Index di Ernst & Young, che in linea con i dati forniti dall’International Energy Agency pone al secondo posto tra i Paesi più attraenti per chi vuole investire nelle rinnovabili l’India, seguita dagli USA.
Per trovare l’Italia si deve scendere al 18esimo posto.
Anche Google punta sulle rinnovabili: entro l’anno sarà 100% green
Entro fine anno tutta l’energia utilizzata da Google per le proprie operazioni nel mondo, dagli uffici ai data center, verrà da fonti rinnovabili. A darne l’annuncio, in un tweet, l’ad Sundar Pichai condividendo il rapporto ambientale 2017 del colosso di Mountain View.
As a company we're committed to sustainability and reducing our environmental footprint. This is our 10th year of carbon neutrality and we're proud that we'll be reaching 100% renewable energy for all of our operations https://t.co/EfiJ6fM2hd
— Sundar Pichai (@sundarpichai) 10 ottobre 2017
Dal 2010, si legge nel report, Google si è impegnata a investire quasi 2 miliardi e mezzo di dollari in progetti per le rinnovabili, per una capacità totale di 3,7 GW. Cifre non da poco se si pensa che i centri dati di Big G consumano in media la metà dell’energia di un normale data center.
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