Il Dps propone la distribuzione dei fondi Ue 2014-2020
Il Dipartimento per le Politiche di Sviluppo ha elaborato una bozza della distribuzione dei fondi comunitari per il settennato 2014-2020. Niente risorse per le grandi infrastrutture e priorità a innovazione, PMI, ambiente e lavoro.
Il testo, ora all'esame della Conferenza Stato-Regioni, contribuisce alla definizione dell'accordo di partenariato con la Commissione europea, che l'Italia avrebbe dovuto presentare a Bruxelles entro il 30 settembre.
La principale novità è costituita dall'estromissione delle grandi infrastrutture, che dal prossimo anno saranno finanziate prevalentemente dal Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC o ex Fondo aree sottosviluppate).
I circa 56 miliardi di euro a disposizione, provenienti per metà da Bruxelles e per l'altro 50% dal cofinanziamento nazionale, dovrebbero essere distribuiti tra:
- innovazione, superamento del divario digitale, Pmi e green economy, che riceverebbero 26,4 miliardi,
- occupazione, lotta alla povertà e formazione, con una dotazione complessiva di oltre 19 miliardi,
- sostenibilità ambientale, con 7,9 miliardi,
- efficienza della pubblica amministrazione, con risorse per 977 milioni di euro.
- assistenza tecnica, per circa 2 miliardi di euro.
Per quanto riguarda la ripartizione dei fondi a livello territoriale, le regioni meno sviluppate dovrebbero ottenere 40 miliardi e 471 milioni di euro, mentre quelle più sviluppate riceverebbero 13 miliardi e 945 milioni e alle regioni in transizione andrebbe un miliardo e 998 milioni di euro. Un miliardo e 170 milioni di euro sarebbero destinati, infine, alla cooperazione territoriale.
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