Legge Bilancio 2019: arriva il reddito di cittadinanza
Nel 2019 il reddito di cittadinanza sostituirà il Reddito di inclusione (REI) e verrà garantito attraverso un apposito fondo. Lo prevede la Legge di Bilancio per il 2019, insieme ad altre misure per contrastare la povertà e l'esclusione sociale.
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Tra le principali misure per il lavoro e l’inclusione sociale previste dalla Legge di Bilancio per il 2019, entrata in vigore il 1 gennaio, c’è il Fondo per il reddito di cittadinanza, istituito presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali.
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A questo strumento si affiancano anche altri interventi per contrastare la povertà, la disuguaglianza e l’esclusione sociale in Italia, tra cui:
- il Fondo per la revisione del sistema pensionistico attraverso l’introduzione di ulteriori forme di pensionamento anticipato e misure per incentivare l’assunzione di lavoratori giovani;
- il Fondo politiche migratorie;
- il Fondo per le politiche giovanili;
- il sistema duale per la formazione dei giovani.
Reddito di cittadinanza e revisione del sistema pensionistico
Il reddito di cittadinanza intende garantire il diritto al lavoro e alla libera scelta dell’impiego attraverso politiche volte al sostegno economico e all’inserimento sociale dei soggetti a rischio di emarginazione. Pertanto viene istituito presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali il Fondo per il reddito di cittadinanza, con una dotazione pari a 7,1 miliardi di euro per il 2019, 8,055 miliardi per il 2020 e 8,317 miliardi per il 2021.
Fino alla data di entrata in vigore del reddito di cittadinanza continueranno ad essere riconosciute le prestazioni relative al beneficio economico del Reddito di inclusione (REI).
Inoltre, presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali viene istituito il Fondo per la revisione del sistema pensionistico attraverso l’introduzione di ulteriori forme di pensionamento anticipato e misure per incentivare l’assunzione di lavoratori giovani, con una dotazione pari a 3,968 miliardi per il 2019, 8,336 per il 2020 e 8,684 per il 2021, 8,153 miliardi di euro per l’anno 2022, 6,999 miliardi di euro per l’anno 2023 e 7 miliardi di euro a decorrere dall’anno 2024
I risparmi derivanti dai provvedimenti attuativi delle misure relative a uno dei due Fondi potranno essere utilizzati a compensazione degli eventuali maggiori oneri afferenti all’altro Fondo, tramite la ridefinizione degli specifici limiti di spesa.
Politiche migratorie e misure per i giovani
Sul fronte delle politiche migratorie e giovanili la Legge di Bilancio richiama strumenti già esistenti, che vengono integrati con nuove risorse.
Il Fondo nazionale per le politiche migratorie, ad esempio, è incrementato con 3 milioni di euro a decorrere dal 2019, mentre per il Fondo per le politiche giovanili è previsto un aumento di 30 milioni di euro annui sempre a partire dal 2019.
Stanziate risorse aggiuntive - pari a 50 milioni di euro a valere sul Fondo sociale per occupazione e formazione - anche per la quota di finanziamento prevista per i percorsi formativi rivolti all'apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria superiore e il certificato di specializzazione tecnica superiore e dei percorsi formativi rivolti all'alternanza scuola-lavoro.
Nel 2019 viene rinnovata la Card cultura per i diciottenni, con uno stanziamento di 240 milioni di euro. La Card - dell’importo nominale massimo di 500 euro - è rivolta ai giovani residenti nel territorio nazionale, e può essere utilizzata per ingressi a teatro, cinema, mostre e altri eventi culturali, spettacoli dal vivo, per l’accesso a musei, monumenti, gallerie e aree archeologiche e parchi naturali, per l’acquisto di libri.
Il Fondo per il finanziamento ordinario delle università statali, infine, viene incrementato con 20 milioni per il 2019 e 58,63 milioni dall’anno 2020 di euro.
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