Scuole innovative – ANAC boccia il bando MIUR
Il programma Scuole Innovative subisce un brusco stop. L’Anticorruzione blocca il concorso di idee bandito dal ministero dell’Istruzione e, di fatto, impone di rifare le 51 gare previste.
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Tutto (o quasi) da rifare. La stroncatura del programma Scuole innovative arriva dall’Autorità nazionale anticorruzione (ANAC), che rispondendo a un dubbio sollevato dalla struttura di missione di Palazzo Chigi Italia Sicura afferma che ai vincitori del concorso di idee bandito dal MIUR non potranno essere affidati i successivi livelli di progettazione.
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Scuole innovative: il concorso di idee nel mirino dell’ANAC
L’Anticorruzione ha di fatto bloccato un bando MIUR del 2016, per la precisione un concorso di idee pubblicato a maggio di due anni fa per la progettazione e la realizzazione di 51 #ScuoleInnovative da un punto di vista architettonico, impiantistico, tecnologico, dell’efficienza energetica e della sicurezza strutturale e antisismica, caratterizzate dalla presenza di nuovi ambienti di apprendimento e dall’apertura al territorio.
Solo a gennaio di quest’anno sono stati indicati i vincitori del concorso. Peccato che, secondo l’ANAC, sia tutto da rifare.
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Il bando del MIUR prevedeva infatti la possibilità che i Comuni su cui sorgeranno le nuove scuole affidino ai vincitori del concorso di idee lo sviluppo dei progetti. Come segnalato da Italia Sicura e confermato dall’Autorità guidata da Raffaele Cantone, però, questa procedura è possibile a condizione che sia espressamente prevista dal bando, in cui devono essere indicati anche i requisiti professionali e tecnico-economici dei progettisti.
Il bando del MIUR, si legge nel parere dell’ANAC, ha disciplinato esclusivamente il concorso di idee e non anche le modalità per l’affidamento dei successivi livelli di progettazione da parte dei Comuni, cui è rimesso tale affidamento.
Nello specifico, l’ANAC ha precisato che:
- nell’ambito di un concorso di idee, la possibilità di affidare al/ai vincitore/i, con procedura negoziata senza bando anche la redazione dei successivi livelli progettuali è subordinata a due condizioni principali: detta facoltà deve essere esplicitata nel bando di gara ed il soggetto deve essere in possesso dei requisiti di capacità tecnico-professionale ed economica previsti nel bando stesso in rapporto ai livelli progettuali da sviluppare;
- in assenza delle specifiche previsioni del bando di gara, la stazione appaltante, all’esito del concorso di idee, deve indire un concorso di progettazione o un appalto di servizi di progettazione, ponendo a base l’idea vincitrice del concorso, come previsto dal citato art. 156, comma 5, del d.lgs. 50/2016.
I Comuni, quindi, dovranno attenersi alle regole previste dal Codice Appalti. Avranno a disposizione a titolo gratuito le idee premiate dal Miur, ma non potranno affidare i successivi livelli di progettazione ai vincitori perché dovranno bandire nuove gare. I vincitori del concorso di idee, aggiunge l’Anac, potranno partecipare alle gare solo se in possesso dei requisiti soggettivi richiesti.