Nuova Sabatini - procedure semplificate per accedere all’agevolazione
Una circolare del Ministero dello Sviluppo economico introduce una modulistica semplificata e aggiorna l'elenco dei beni immateriali che possono accedere alle agevolazioni della Nuova Sabatini.
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Procedure più semplici per richiedere le agevolazioni della Nuova Sabatini e aggiornamento dell’elenco dei beni ammissibili. E’ quanto prevede la circolare n. 269210-2018 emanata dal Ministero dello Sviluppo economico.
Cos’è la Nuova Sabatini
Istituita dal decreto-legge n. 69-2013, la Nuova Sabatini è l’agevolazione messa a disposizione dal MISE con l’obiettivo di facilitare l’accesso al credito delle imprese e accrescere la competitività del sistema produttivo del Paese.
La misura sostiene gli investimenti per acquistare o acquisire in leasing macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali ad uso produttivo e hardware, software e tecnologie digitali.
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Beneficiari e settori ammessi
Possono beneficiare dell’agevolazione le micro, piccole e medie imprese.
Sono ammessi tutti i settori produttivi, inclusi agricoltura e pesca, ad eccezione delle attività finanziarie e assicurative e delle attività connesse all’esportazione e per gli interventi subordinati all’impiego preferenziale di prodotti interni rispetto ai prodotti di importazione.
Cosa finanzia la Nuova Sabatini
Nota anche come misura beni strumentali, la Nuova Sabatini agevola l'acquisto di beni nuovi e riferiti alle immobilizzazioni materiali per “impianti e macchinari”, “attrezzature industriali e commerciali” e “altri beni”, ovvero spese classificabili nell'attivo dello stato patrimoniale alle voci B.II.2, B.II.3 e B.II.4 dell’articolo 2424 del codice civile, nonché a software e tecnologie digitali.
Non sono in ogni caso ammissibili le spese relative a terreni e fabbricati, relative a beni usati o rigenerati, nonché riferibili a “immobilizzazioni in corso e acconti”.
Gli investimenti devono rispettare due requisiti:
- autonomia funzionale dei beni, non essendo ammesso il finanziamento di componenti o parti di macchinari che non soddisfano tale requisito;
- correlazione dei beni oggetto dell’agevolazione all’attività produttiva svolta dall’impresa.
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L'agevolazione in sintesi
Le agevolazioni previste dalla misura consistono nella concessione da parte di banche e intermediari finanziari - aderenti all’Addendum alla convenzione tra il MISE, l’Associazione Bancaria Italiana e Cassa depositi e prestiti S.p.A - di finanziamenti alle micro, piccole e medie imprese per sostenere gli investimenti previsti dalla misura, nonché di un contributo da parte del Ministero dello Sviluppo economico rapportato agli interessi sui predetti finanziamenti.
L’investimento può essere interamente coperto dal finanziamento bancario (o leasing). Il finanziamento, che può essere assistito dalla garanzia del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese fino all’80% dell’ammontare, dev'essere di durata non superiore a 5 anni, di importo compreso tra 20mila euro e 2 milioni ed interamente utilizzato per coprire gli investimenti ammissibili.
L'ammontare del contributo del MISE è determinato in misura pari al valore degli interessi calcolati, in via convenzionale, su un finanziamento della durata di cinque anni e di importo uguale all’investimento, ad un tasso d’interesse annuo pari al 2,75% per gli investimenti ordinari e 3,575% per gli investimenti in tecnologie digitali e in sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti (Industria 4.0).
Circolare del 3 agosto 2018
La circolare direttoriale n. 269210 del 3 agosto 2018 adegua l’elenco dei beni immateriali riconducibili al Piano Nazionale “Industria 4.0”: prevista un'apertura alla realtà aumentata, alle ricostruzioni 3D, alla rilevazione telematica di prestazioni e al drop shipping (modello di vendita usato dagli e-commerce).
Per facilitare le imprese nell’accesso alla misura agevolativa, la circolare introduce inoltre alcune semplificazioni in merito alla documentazione da allegare alle domande di agevolazioni e alle richieste di erogazione.
Sono, infine, specificati alcuni aspetti inerenti le modalità di svolgimento dei controlli documentali sulle dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà rilasciate dalle imprese nell’ambito delle richieste di erogazione.